Una volta si diceva “non sparate sulla Croce rossa” ora si dovrà dire “sparate sui camionisti”, perché lo sport nazionale sembra essere prendersela con la categoria degli autotrasportatori. Così, dopo che il governo ha stanziato 400 milioni di euro da destinare a sostegno del trasporto delle merci, ecco che arrivano subito i primi attacchi faziosi contro chi muove di fatto l’economia italiana anche in momenti di gravissima crisi.
“Quattrocento milioni di euro per l’autotrasporto sono un’offesa a tutti i pendolari” tuona Legambiente. Quale relazione vi sia tra i fondi destinati a muovere le merci (su gomma, ferro o su mare) e quelli per muovere le persone non è dato a sapersi. Al limite è evidente che se le merci si muovono meglio grazie all’intermodalità, per esempio, ne hanno beneficio tutti, anche i pendolari che trovano meno traffico. Invece l’attacco prosegue. “Ogni giorno 14 milioni di persone si spostano per motivi di lavoro o di studio. Chiediamo che queste risorse vengano investite nel trasporto ferroviario per migliorare la qualità di vita dei viaggiatori”, ha detto Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente. “Il governo ha già colpito senza remore i pendolari tagliando del 75 per cento negli ultimi due anni le risorse destinate al servizio ferroviario regionale. Tagli che, oltre ai disagi quotidiani per i viaggiatori, si tradurranno in una crescita esponenziale delle tariffe. Oggi, invece di investire nel trasporto su rotaia, si vuole fare ai trasportatori un ennesimo regalo di cui tutti pagheremo il prezzo in termini di traffico e di inquinamento dell’aria”. Peccato che i fondi all’autotrasporto stanziati dal governo per volere del sottosegretario ai trasporti, Bartolomeo Giachino servano per esempio per il cosiddetto ecobonus per chi ha spostato le merci dalla strada alle navi.