Giochi di Borsa per il gruppo Volkswagen, che ha alzato un po’ a sorpresa la sua quota nel capitale della Man (nota casa produttrice di camion), portandosi oltre il livello che fa scattare l’opa (offerta pubblica di acquisto) obbligatoria. “Si mettono quindi i presupposti per una fusione nei veicoli industriali che unirebbe Man con la già controllata Scania – si legge su un’agenzia Reuters – e andrebbe a competere con i leader mondiali Daimler e Volvo”.
“Il colosso dell’auto tedesca ha annunciato di aver acquistato un 2,56 per cento di Man portandosi al 30,26 per cento e di voler acquistare un altro pacchetto per salire al 30,47 per cento del capitale con diritto di voto, contestualmente promettendo una opa a 95 euro per azione ordinaria – cash – che il mercato ha accolto spingendo nel primo pomeriggio al rialzo del 2,8%, a 99 euro, i titoli della preda tedesca”. Man ha anche titoli privilegiati per cui Volkswagen prevede di pagare circa 60 euro unitari: l’offerta complessiva valuta il gruppo meno di 14 miliardi di euro.
Se i soci respingessero come troppo bassa l’offerta da 95 euro, la legge tedesca permette a Volkswagen di acquistare pacchetti di azioni in modo graduale – come per esempio aveva fatto la spagnola Acs – e Volkswagen ha già detto che potrebbe accontentarsi di arrivare al 35-40 per cento della ‘preda’. “Vogliamo aprire la strada di una collaborazione più stretta tra Man, Scania e Volkswagen e porre così le basi per generare sinergie a beneficio di tutti i soci” nelle parole del Ceo VW Martin Winterkorn. Per gli analisti 95 euro per azione sono pochi per far scattare l’interesse degli azionisti verso un’opa totalitaria. “Un’offerta sottotono che serve a dare il via alla presa di controllo ma garantisce la massima flessibilità”, commenta Marc-Rene Tonn, analista di MM Warburg.