Liberalizzare il trasporto ferroviario delle merci e dei passeggeri aumenta la competitività. Basterebbe solo questa considerazione per “azionare gli scambiatori” e spalancare nuove opportunità a nuovi operatori. Invece l’Italia figura tra gli Stati deferiti alla Corte di giustizia dell’Unione europea per non aver proceduto alla corretta attuazione delle direttive di liberalizzazione sul trasporto ferroviario. Non solo: nel trasporto ferroviario regionale l’accesso di nuovi operatori continua a essere un percorso irto di ostacoli, come per esempio la decisione di subordinare la concessione dei finanziamenti per il settore al rinnovo dei contratti di servizio delle Regioni con Trenitalia. Il risultato, sotto gli occhi di tutti (o, almeno, di chi voglia vedere), è che nel trasporto ferroviario delle merci viene limitata la possibilità, per le imprese private, di accedere agli scali merci e agli impianti di manutenzione esistenti sulla rete ferroviaria. Il presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha evidenziato alla Commissione Trasporti della Camera dei deputati come la cessione di alcune di queste infrastrutture da Rfi a un’altra società del gruppo Fs, e la conseguente difficoltà di utilizzo per le imprese ferroviarie private, forzate a trasferirsi in terminali gestiti da Rfi, abbiano innescato esposti all’Autorità stessa. E anche nel settore passeggeri ci sono diverse segnalazioni in merito ai comportamenti nell’attribuzione delle tracce orarie da parte di Rfi o sulle modifiche al Prospetto informativo delle reti. Esempi fin troppo chiari di questa situazione insostenibile sono i ritardi e le limitazioni riservati ad alcune società, tra le quali Areanaways, Deutsche Bahn ed Ntv nei servizi ad alta velocità. Secondo l’Antitrust “i comportamenti posti in essere nel mercato dell’accesso all’infrastruttura ferroviaria nazionale, consistenti nell’adozione di condotte ingiustificatamente dilatorie nell’ambito della procedura di assegnazione delle tracce, volte a ostacolare se non escludere ingressi sul mercato del trasporto nazionale passeggeri, appaiono configurare una violazione dell’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea”. Sulla questione Conftrasporto – Confcommercio-Imprese ha deciso di sostenere l’azione dell’onorevole Deborah Serracchiani, relatrice della nuova proposta della Commissione europea in materia di trasporto ferroviario che consentirebbe all’Italia di dare concretamente la tanto attesa “scossa” in tema di concorrenza nel settore, favorendo e non limitando l’iniziativa di nuovi operatori.
Paolo Uggé (vicepresidente nazionale di Confcommercio).