Ci sono situazioni al limite del grottesco nelle cronache della provincia italiana. Questa arriva dalla Liguria e più precisamente da Imperia ed è stata pubblicata dal quotidiano La Stampa. Il protagonista della vicenda è un legale della città ligure, evidentemente avvezzo anche a problematiche legate al Codice della strada, visto che è stato chiamato da un cliente per risolvere una questione relativa a una contravvenzione. Per mettere a punto la difesa del suo assistito, l’avvocato scrupoloso si reca anche negli uffici della Questura, sezione polizia stradale. Gli servono dei documenti relativi alla pratica del suo cliente, multato proprio dalla Polstrada. Tutto avviene poco dopo mezzogiorno, ma a quanto pare l’avvocato aveva già pranzato o quantomeno fatto l’aperitivo e di questo si accorge immediatamente l’agente che lo riceve. Si accorge che l’uomo parlava in modo strano, biascicava un po’ insomma. “Scusi un momento avvocato ma lei come è venuto qui?” ha chiesto l’agente, che con il telefono intanto ha chiamato una pattuglia di servizio. Al legale non è restato che dire la verità, era arrivato in auto. Il legale è stato atteso dagli agenti proprio nei pressi del veicolo e prima di mettersi al volante, i poliziotti gli hanno chiesto di soffiare nell’etilometro. Il professionista, di cui non sono state rese note le generalità, aveva un tasso alcolico di 2,34 grammi per litro, ossia quasi cinque volte superiore al consentito. Inevitabile il ritiro della patente all’avvocato, che ora oltre al suo cliente dovrà salvare pure se stesso dal Codice della strada.