L’assessore lombardo ai Trasporti e alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, lo aveva annunciato agli Stati generali della logistica: venerdì è stata convocata la prima riunione del tavolo regionale per il trasporto delle merci, con la partecipazione di una settantina di addetti ai lavori dei vari settori. Un parere positivo alla convocazione è giunto anche dai sindacati della Filt Cgil, “che – si legge in un comunicato stampa – nel 2009 aveva avanzato la proposta di un “Patto per la filiera del trasporto Merci” che coinvolgesse tutti gli attori istituzionali, economici e sociali del settore”.
La Lombardia, secondo la Cgil, è centrale nel settore delle merci e della logistica e muove oltre un terzo del mercato nazionale e particolarmente quello a maggior valore aggiunto. Vi sono inoltre nel prossimo futuro prospettive di sviluppo grazie alla realizzazione di importanti infrastrutture in Svizzera e in Lombardia (autostrade, cargo Malpensa e Brescia, opere ferroviarie), e che potranno essere una grande opportunità se efficacemente governate. “Una filiera delle attività molto dispersa e poco coordinata”, sottolinea il sindacato, “dentro la quale vi è poco trasporto ferroviario, grandi imprese multinazionali straniere, un autotrasporto frammentato, un mondo della cooperazione che occupa migliaia di lavoratori spesso privi di tutele e ai confini dell’illegalità”.
“I numeri”, ha detto Cattaneo, “dicono che fino a oggi non abbiamo trattato la logistica come un asset strategico per il Paese, come invece è. Dobbiamo recuperare il tempo perso perché stiamo parlando di un tema cruciale per il trasporto della Lombardia e quindi dell’intero Paese. A questo percorso deve affiancarsi la consapevolezza che l’intermodalità rappresenta la possibilità per gestire al meglio il passaggio delle merci dalla gomma al ferro e viceversa e che l’ulteriore sviluppo della rete infrastrutturale non può che giovare a tutti”. La Regione vuole intervenire nel settore dei trasporti e delle merci con una logica di sistema, non solo realizzando nuove infrastrutture, ma anche potenziando e riqualificando quelle esistenti e sviluppando l’intermodalità. “Abbandonata l’idea di puntare su un grosso centro di interscambio a Lachiarella”, ha spiegato Cattaneo, “abbiamo scelto di costruire una rete di centri intermodali più piccoli, ma sicuramente più funzionali”. Da qui gli investimenti su quello di Segrate, il raddoppio del terminal Upa fra Busto Arsizio e Gallarate, gli investimenti a Mortara, Sacconago, Voghera e di Bergamo/Montello. “È stato il metodo che ha consentito alla Lombardia di reggere l’incremento di traffico verificatosi nel decennio ed evitare che si riversasse esclusivamente sulle strade”.
Per quanto riguarda le nuove infrastrutture, in Lombardia si stanno completando i collegamenti est-ovest. Come si legge in una nota, oltre Pedemontana, Tem e Brebemi, grazie alle quali la Lombardia avrà 180 chilometri di nuove autostrade e quasi 100 di nuova viabilità connessa, saranno realizzate la Cremona-Mantova, la Broni-Mortara, e la Varese-Como-Lecco per la quale è in corso uno studio di fattibilità e il confronto sul territorio. Nuovi interventi riguardano invece la quinta corsi dell’A8, il potenziamento del nodo ferroviario di Milano e gli interventi sul sistema idroviario. “Questo Tavolo”, ha concluso Cattaneo, “faciliterà lo scambio di dati e ci permetterà quindi di studiare soluzioni che si basino sulle reali esigenze degli operatori. Abbiamo dato vita ad uno strumento di raccordo tra i vari operatori del settore sia tra il livello regionale e quello nazionale che ne favorirà la migliore integrazione”.