“Non possono lasciare indifferenti le parole del presidente di Federlogistica Davide Falteri che da un “osservatorio” esterno, e quindi più libero, di un’ associazione che non si occupa nello specifico di rappresentanza degli autotrasportatori, denuncia una situazione ben nota a chi è del settore e troppo spesso sottaciuta, mettendo in risalto come, a dispetto delle tanto sbandierate dichiarazioni sulla cosiddetta cura del ferro, le merci nel nostro Paese si spostino sempre più su gomma, anche per lunghe o lunghissime tratte, a causa di un trasporto ferroviario incapace, per mancanza di investimenti e strategie serie, di garantire flessibilità, tempi celeri e costi contenuti e come il mondo dell’autotrasporto offra servizi a livelli tariffari bassissimi, incompatibili sia con la sopravvivenza delle imprese, sia con la sicurezza stradale”. Ad affermarlo è la presidentessa dell’associazione Ruote Libere, Cinzia Franchini che alle considerazioni fatte dal presidente di Federlogistica ne aggiunge aggiunge propria, sul tema della legalità, denunciando come sia evidente che “la presenza sul mercato di aziende che operano senza margini di guadagno e in una babele di burocrazia oltre che in assenza di seri controlli, si traduca in una deregolamentazione di fatto, con le imprese aggredibili dal mondo della criminalità organizzata, da mafie che, per loro natura, operano con logiche fuori dal mercato. Sottoscriviamo dunque l’appello che Federlogistica rivolge al Governo, consapevoli che davvero il sistema dell’autotrasporto è al collasso davanti a una violazione strutturale delle norme, addirittura “offeso” dalla retorica che esalta il totem della intermodalità mentre in realtà constata un semplice e diffuso uso del camion. Se il modello dei trasporti brevi (da hub ferroviari verso le imprese) sarebbe vantaggioso per tutti gli attori della filiera oggi è banalmente più utile usare solo la gomma perché il settore dell’autotrasporto è stato, negli anni, colpevolmente privato di potere contrattuale, quindi oggi molto “conveniente” dal punto di vista economico”. Infine un’ultima osservazione, sempre legata alle dichiarazioni del presidente di Federlogistica: “Solo su un tema divergiamo dall’opinione di Falteri: tra i tanti problemi del nostro mondo non vi è quello del “nanisimo imprenditoriale”. Non è vero che solo grande è bello: l’ossatura dell’autotrasporto italiano è ancora fatta di tante piccole e medie imprese che grazie proprio alla loro flessibilità hanno sempre garantito e continuano a farlo efficienza all’intero sistema paese”.