Il filosofo “che viaggia” al fianco dei giovani trasportatori per aiutarli a guidare le imprese

 

Ci sono molti modi per aiutare i giovani nella loro crescita, personale e professionale. Per esempio guidarli attraverso le life skills, ovvero le abilità sociali, cognitive e personali individuate già oltre 20 anni fa dai responsabili dell’Organizzazione mondiale della sanità  per affrontare positivamente ogni tipo di “sfida” che è possibile incontrare in quel lungo e, spesso difficile, percorso che si chiama vita. Ed è proprio questa la  strada  scelta dalla Fai di Bergamo per “affiancare”  i protagonisti  del neonato comitato giovani imprenditori dell’associazione (presieduto da Paolo Soprani e fatto partire con l’obiettivo di gettare le fondamenta per  “costruire” la dirigenza del futuro) nei loro primi passi nel mondo imprenditoriale, oltre che federativo, per raggiungere ogni traguardo nel migliore dei modi:  un “viaggio” attraverso le dieci competenze specifiche (consapevolezza di sé, gestione delle emozioni e dello stress, comunicazione e relazioni efficaci, empatia, pensiero creativo e pensiero critico, capacità di prendere decisioni e abilità nel risolvere problemi) ritenute indispensabili per “formare”  una persona, a livello scolastico ma anche lavorativo considerato che, a parità di competenze tecniche, un datore di lavoro tendenzialmente preferirà scegliere un candidato capace di collaborare, di risolvere eventuali conflitti comunicando sempre nel modo più efficace.

La prima tappa? La capacità di comunicare al meglio con i dipendenti, con la committenza…

Una capacità, quella di  comunicare, che è stata  scelta dai nuovi giovani  imprenditori  per la  prima “tappa” del nuovo viaggio di formazione ideato dalla federazione autotrasportatori italiani di Bergamo con una prima serata che ha visto accomodarsi al volante un “insegnante” capace di tenere incollati ai banchi della sala corsi della  “casa degli autotrasportatori” di Orio Al serio i “protagonisti del futuro dell’autotrasporto bergamasco”: Nicola Donti, “filosofo e trainer in programmazione neuro linguistica umanistica integrata, consulente in comunicazione nelle relazioni interpersonali in diverse aziende sia pubbliche sia private, oltre che docente esperto in ambito socio-sanitario e educativo” come si legge nel suo profilo. In altre parole un esperto in comunicazione efficace, aggettivo  più che mai appropriato per descrivere le due ore abbondati di “lezione” trascorse in un batter d’occhio grazie anche alle “doti recitative” del docente scelto dalla Fai capace di strappare sonore risate  per esempio con l’aneddoto dell’insegnante di  latino che, per introdurre il primo giorno di lezioni la propria materia, non aveva trovato nulla di meglio di annunciare l’inizio di “un viaggio alla scoperta di una lingua morta”; o, ancora, con il resoconto della lezione tenuta a un gruppo di giovani farmacisti  che alla domanda: salutando il cliente che avete appena servito dite “arrivederci e grazie”, come imporrebbe la buona educazione, avevano risposto: “no, c’è già scritto sullo scontrino che gli abbiamo consegnato insieme con i farmaci”.

Il contenuto di ogni messaggio è importante, ma  oltre alla sostanza conta anche la forma

Esempi forniti a ripetizione da Nicola Donti nel “viaggio” alla scoperta di cosa dire ma anche come farlo, “perché nella comunicazione la più importante variabile è il comportamento che viene abbinato alle parole e al tono…..” con una divertentissima serie di “interpretazioni” che solo un’esperienza teatrale, fatta dal docente (e consigliatissima a tutti….), può consentire di offrire, partendo da una considerazione  fondamentale fatta citando Confucio: “il vero uomo è come l’arciere, se hai mancato il bersaglio devi cercare la colpa in te stesso”, per finire con un pensiero di Bernard Show: “con il tono giusto si può dire qualsiasi cosa”.

Il telefonino? E’ un’arma di distrazione di massa da utilizzare il meno possibile

Due ore dedicate alla comunicazione “verbale, paraverbale, non verbale” seguite con la massima attenzione e partecipazione, con tantissime domande, dai giovani del neonato comitato della Federazione autotrasportatori italiani (oltre che dalla direttrice Maura Baraldi e da Mattia Baldis, della segreteria, seduti in prima fila), con tanto di taccuini su cui annotare i passaggi fondamentali della lezione, compreso l’invito a “usare il meno possibile il telefonino”, oggetto che Nicola Donti non ha esitato a definire, “un’arma di distrazione di massa che “insegna”  a non guardare mai in faccia”. Errore imperdonabile per chi nei suoi incontri (fra cui quelli di  LiberaMente,  collaborazione che si rinnova di anno in anno con l’azienda Mutti)  insegna che “si ascolta non solo con le orecchie, ma anche con gli occhi”. Arma di “distrazione” pronta a diventarlo peraltro anche di “distruzione” se usata come ancora troppi fanno, al volante, su strada…. 

Gli allievi promuovono a pieni voti il professore  capace di  aiutare ad “allargare le vedute” 

In conclusione? Una lezione “promossa a pieni voti” dagli studenti, come testimonia il messaggio inviato  a Maura Baraldi (protagonista della scelta di puntare sul “docente filosofo) da una di loro, Daniela Bertoni, letteralmente entusiasta “ dell”approccio proposto e supportato dalla Fai,  innovativo, fresco e di larghe vedute” e pronta a “condividere  appieno la necessità di una visione della professione dell’autotrasportatore da un punto di vista anche psicologico – comportamentale al fine di poterne meglio gestire le problematiche che possono insorgere e quelle che potrebbero essere già presenti e radicate”. Un’ e mail di approvazione  che non nasconde però gli ostacoli, primi fra tutti quelli “culturali”,  che si preannunciano in questo nuovo percorso: “se penso all’autotrasportatore medio”, scrive sempre Daniela Bertoni,  “dovrebbe cambiare e stravolgere completamente la propria visione dei suoi collaboratori, ritenendoli parte integrante del processo. Per approcciarsi a questo tipo di veduta c è bisogno di cultura e di rendere consapevoli gli autotrasportatori che in questo momento i loro dipendenti sono una risorsa preziosa , che I tempi sono cambiati, con la migrazione dall’Est Europa di risorse umane terminata e con il personale che chiede condizioni di lavoro dove venga rispettata la sua persona e venga considerata tale.

Adesso bisognerà mandare “a ripetizione” anche la vecchia guardia?

Il lavoro del professor Nicola Donti con noi giovani è sicuramente importante ma il problema resta la visione della vecchia guardia. In ogni caso questa esperienza può essere solo un toccasana e uno spunto a mettere in pista nuovi approcci con il personale viaggiante”. “Un incontro davvero interessante e stimolante che mi ha fatto riflettere su alcuni aspetti che non avevo mai considerato a fondo prima”, ha invece commentato Rosa Ventrone, “colpita” in particolare dal “ punto sul Decision Making  che”, spiega, “ mi ha fatto pensare a quanto sia importante costruire le decisioni anziché prenderle. Spesso, infatti, ci si sente sotto pressione e si tende a prendere decisioni velocemente, ma il processo di costruzione richiede tempo e riflessione, per non rischiare di agire impulsivamente o, peggio ancora, di fare scelte sbagliate. Il fatto che le decisioni vanno costruite, come se fossero un progetto, mi ha aperto una nuova prospettiva su come affrontare le sfide aziendali e le decisioni quotidiane”. Un giudizio estremamente positivo così come quello sul tema della comunicazione efficace : “Spesso si dà per scontato che l’altro capisca subito, ma il vero obiettivo è assicurarsi che il messaggio sia stato recepito. Mi ha colpito in particolare quando il professor Donti ha detto che, se non c’è comprensione, la responsabilità è dell’emittente, non del ricevente. È un concetto semplice ma potentissimo, che credo possa davvero fare la differenza nel nostro lavoro quotidiano, soprattutto nella gestione di team e relazioni con i clienti. In generale, penso che la lezione sia stata un’ottima occasione per fare un po’ di introspezione su alcune competenze che spesso si danno per scontate, ma che in realtà sono fondamentali per crescere come professionisti e come persone. Mi ha fatto capire quanto sia importante sviluppare un equilibrio tra competenze tecniche e competenze umane, come la gestione delle emozioni, lo stress e la comunicazione”. Ultima annotazione: “non vedo l’ora di partecipare ai prossimi incontri per approfondire gli altri temi. Grazie ancora per aver organizzato questa opportunità e per averci fatto riflettere su questi temi così cruciali”.