Un appuntamento per “proseguire nell’attività di diffusione di una vera e propria cultura della logistica, del trasporto e dei servizi alle imprese in Italia e in Europa”: così Guido Grimaldi, presidente di Alis, ha definito l’assemblea generale dell’associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, realtà associativa sempre più di di riferimento per il popolo del trasporto e della logistica, in programma martedì 3 dicembre a Roma nell’Auditorium della Conciliazione. Un’occasione”, ha proseguito Guido Grimaldi, “ per fare il punto sull’anno che sta per concludersi e su quello che verrà, coinvolgendo soci, imprese, stakeholder, numerosi esponenti del Governo, istituzioni, professionisti e giovani da tutta Italia, Continua a leggere
Archivi giornalieri: 22 Novembre 2024
Basta la prima nevicata a far “deragliare” la mobilità sostenibile sulla linea Friburgo-Novara?
Trasporto intermodale sospeso “fino a data da destinarsi” e autotrasportatori abbandonati a se stessi, fuori dalla loro sede, senza informazioni. E tutto a causa di una nevicata, peraltro ampiamente prevista. E’ così che funziona il trasporto intermodale? A porre la più che giustificata domanda sono i responsabili della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Verona dopo l’alt ai treni cargo sulla linea Friburgo-Novara, 433 chilometri di rotaie che attraversano la Svizzera e lungo i quali si contano una decina di convogli al giorno capaci di trasportare fino a 18 tir ciascuno. “ L’Unione europea ci sta tartassando per trasferire le merci dalla strada alla rotaia e noi lo facciamo e anche la svizzera e’ molto severa con gli autotrasportatori che infrangono le restrittive norme per la circolazione stradale, proprio con l’obiettivo di “spingere” la nostra categoria a passare al trasporto ferroviario e noi lo usiamo. Poi come ogni anno, ai primi fiocchi di neve, come se sulle Alpi non nevicasse più da decenni, i treni sono in panne, bloccati”, Continua a leggere
Un giovane camionista quanto “vale” in più rispetto a chi lavora “trasportando” messaggini?
Alle nuove generazioni di camionisti non si può chiedere di compiere i sacrifici che erano abituati a fare i loro nonni o padri, cresciuti in una “cultura” del lavoro dove appariva “normale” lavorare anche 12 ore al giorno o più. Se si vuole davvero affrontare realisticamente l’emergenza autisti, con oltre 15mila conducenti di mezzi pesanti che mancano all’appello in Italia, è indispensabile partire da questa considerazione. E poi imboccare senza esitazioni la sola strada percorribile se si vuole davvero risolvere il problema: quella che porta ad offrire una maggiore qualità di vita a chi decide si fare questa professione, impegnativa, carica di responsabilità, oltre che vitale per il paese”. Ad affermarlo è il presidente della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo, Giuseppe Cristinelli, imprenditore alla guida di un’azienda di autotrasporto che ogni giorno consegna tonnellate di prodotti alimentari freschi e che dunque sa meglio di chiunque altro quanto “valga” il lavoro di un conducente per la “normale vita quotidiana di decine di milioni di famiglie”. Ma anche un autotrasportatore che sa per averlo sperimentato di persona, Continua a leggere