Motociclisti nemici o addirittura “distruttori” della natura: un luogo comune duro a morire, “alimentato” spesso da frange di “estremisti dell’ambientalismo” ai quali i paraocchi dell’ideologia impediscono di vedere che il mondo delle due ruote fuoristrada è cambiato radicalmente, che percorrendo a piedi i sentieri di montagna non capita più d’incrociare, come avveniva ormai decenni fa, “moto fracassone e inquinanti”, ma “pulitissime” Euro 5 o, addirittura ancor meno inquinanti e silenziosissime moto elettriche. A testimonianza di una cultura motociclistica radicalmente cambiata, con spesso proprio gli appassionati di moto fuoristrada schierati in prima fila nella tutela ambientali. Come dimostrano del resto le storie dei tantissimi appassionati che nei fine settimana “rientrano” da una cavalcata in sella sui sentieri con sacchetti colmi di spazzatura raccolta lungo i percorsi, lasciata spessissimo da escursionisti a piedi, residui di tante colazioni al sacco. Motociclisti-ambientalisti come lo sono i tre imprenditori che guidano la Dexmo di Verdello, azienda alle porte di Bergamo semplicemente perfetta per fare da “testimonial” di questa rivoluzione culturale a due ruote. Già, perché i tre soci, appassionatissimi di enduro, Filippo Locatelli, Manuel Andreoni e Ivan Luzzana (talmente “patito” quest’ultimo da indossare i panni di pilota per la Scuderia Norelli) non solo difendono l’ambiente quando danno sfogo alla propria passione ma nel lavoro di ogni giorno, compiendo ogni volta “svolte green” concrete tangibili, un milione di volte più importanti di tanti facili slogan.
La svolta green? Parte dal ricondizionare vecchi macchinari senza gettarli
Come? Recuperando vecchi macchinari, ricondizionandoli fino a farli funzionare come se fossero nuovi, impedendo così di farli finire anzitempo in discarica e di consumare materie prime per realizzarne di nuovi. Il che, tradotto, significa fornire il più concreto dei contributi per frenare la corsa di quel meccanismo usa e getta che ha già fatto danni incalcolabili al pianeta. “ Effettivamente è quello che facciamo ogni giorno”, confermano i tre giovani soci riuniti attorno al tavolo dell’ufficio che accoglie i visitatori, e che fa immediatamente capire a chiunque quanto forte sia la passione per le due ruote.
La collezione di moto d’epoca racconta la passione per le due ruote….
Basta voltare lo sguardo, infatti, per ammirare, attraverso il vetro, una parata di moto da collezione che hanno scritto la storia delle due ruote da fuoristrada e da velocità: dal alcuni pezzi pregiati firmati Morini, come il “Corsaro” e il “Country, a una bellissima Bmw R80 GS, a una Moto Guzzi Daytona, fino a una Ducati 450 R/T Desmo”.
… quella dei torni l’amore per la natura
Marchio praticamente quasi identico a quello dell’azienda di machinary revamping, letteralmente “ristrutturazione di macchinari”, nata con l’obiettivo “di acquistare sul mercato mondiale macchinari che hanno già percorso un po’ di strada e spesso “sorpassati” da nuovi modelli ma non per questo meno efficienti, con l’obiettivo di ammodernarli e renderli economicamente- e tecnologicamente interessanti per le lavorazioni di oggi, “puntando l’attenzione su macchinari utensili come centri di lavoro verticali, orizzontali e torni di marchi importanti quali Mori Seiki, Kitamura, Makino”, come spiegano i tre soci. Partiti (nel 2018 giovanissimi, con il “2” o al massimo il 3” come prima cifra dell’età) ma con le idee chiarissime su cosa cercare. “Macchine che conosciamo molto bene e di cui conosciamo la qualità e la robustezza”, spiega Ivan Luzzana “selezionando accuratamente di volta in volta le macchine “viste” in internet, su aste ma spesso scovate an che grazie al caro e sempre utilissimo passaparola.
L’usato garantito non riempie le discariche e non obbliga a consumare nuove materie prime
Macchine che prima d’essere ritirate vengono visionate dai nostri tecnici per aver la certezza di consegnare, una volta eseguito il “tagliando” , un “usato garantito” , per usare il linguaggio delle due e quattro ruote, una macchina perfettamente funzionante e che possa durare nel tempo, grazie a interventi che possono andare dai meno impegnativi, simili a tagliandi appunto, con la revisione di mandrino, carter, schede elettriche, oppure in casi più estremi con sostituzioni di parti che non possono essere recuperate”. Interventi che ben presto hanno fatto conoscere l’azienda bergamasca dentro e fuori i confini nazionali grazie alla capacità di mettere a disposizione dei clienti “una squadra pronta a supportare le attività di gruppi aziendali che quotidianamente si trovano ad affrontare problematiche in produzione e nella quale un fermo macchina può condizionare pesantemente la produzione”, come sottolineano sempre i tre soci sicuri che, in una “gara virtuale” di velocità nell’assistere i clienti non avrebbero alcuna difficoltà ad arrivare per primi sul traguardo della consegna rispetto alle aziende produttrici.
Far parte del “team” Alumat-Almax ha permesso di partire in pole position
Merito delle capacità e della passione, ma anche dell’esperienza maturata in seno alla “casa madre”, il gruppo Alumat-Almax di cui Dexmo è una nuova “figlia”, che ha consentito di partire “avvantaggiati” nella corsa a ricercare le migliori soluzioni. Sia dal punto di vista delle prestazioni dei macchinari sia della tutela dell’ambiente , sempre fra gli obiettivi principali da raggiungere insieme con un altro traguardo, altrettanto importante: quello della sicurezza.
Un altro traguardo importantissimo è la sicurezza……
“Oggi il concetto di green è fondamentale in qualsiasi settore, la ricerca nel limitare al minimo gli sprechi e la ricerca nell’utilizzo di energia rinnovabile giocano un ruolo fondamentale, e la strada della manutenzione fatta bene permette ai macchinari di avere una vita molto più lunga e di essere sempre prestanti. Ma è una strada alla quale corre accanto, parallela quella della sicurezza che ci aha spinti a guardare oltre, progettando nostri “prodotti” da mettere sul mercato” .
… e noi l’abbiamo tagliato con un progetto perfetto per chi costruisce o ripara moto e auto
Con il primo realizzato che – non poteva essere diversamente, – perfetto per officine meccaniche, per catene di montaggio di moto e auto: “una morsa per lavorazioni meccaniche, in particolare per chi opera nel settore lucidatura stampi e assemblaggio oggetti, assolutamente ideale per l’automotive, che mette al riparo gli operai da possibili rischi di infortuni. Il suo nome è morsa rotobascula Dexmo, e l’idea innovativa è partita da una semplice considerazione di un ingegnere specializzato in processi produttivi che monitorando il lavoro di 15 operai nella limatura di stampi ha scoperto che il tempo necessario solo per girare il pezzo in un mese “valeva” tre giorni di lavoro. Un grande e inutile spreco. La soluzione? Una morsa con cui l’operatore azzera tutte le sue movimentazioni. Il pezzo resta sempre bloccato all’interno delle ganasce e per movimentarlo basta agire sulle leve della morsa. A girare è quest’ultima e non l’operatore. Non dovendo togliere e adattare il pezzo aumenta la produttività. E soprattutto la sicurezza, perché non dovendo maneggiare componenti, anche pesanti, il pericolo si riduce drasticamente”. Sicurezza che, tornando alla manutenzione, la Dexmo garantisce anche con ogni riparazione e rifacimento dei carter, ovvero, le coperture, o protezioni, telescopiche, che proteggono la macchina stessa da sporcizia, trucioli, emulsioni, urti accidentali, fondamentali anche per la sicurezza del lavoratore. Carter, una parola familiarissima ai motociclisti, che sta a indicare l’involucro che protegge il motore. Così come i motociclisti imprenditori alla guida della Dexmo proteggono ogni giorno l’ambiente.
Articolo pubblicato su gentile concessione di bergamoduepuntozero.it