Eicma 2024, lo spettacolo a due ruote torna in scena ed è pronto a strappare gli applausi

Per stabilire un record, in sella a una moto o a una bici, occorre innanzitutto partire. Ma c’è chi un primato è capace di stabilirlo ancora prima del “via”. E’ il caso degli organizzatori di Eicma, salone del ciclo e motociclo diventato la più importante rassegna espositiva mondiale di riferimento per le due ruote a motore, che con l’edizione 2024, in programma dal 5 al 10 novembre a Fiera Milano-Rho, ha già superato qualsiasi traguardo raggiunto in passato. Come confermano i numeri, con un’area espositiva di oltre 330mila metri quadrati e 10 padiglioni occupati nell’intero quartiere espositivo, cifra mai raggiunta prima, e più di 2100 marchi provenienti da 45 Paesi, pronti a diventare attrazioni irresistibili per il popolo dei bikers così come le anteprime mondiali e il ritorno di tutte le case costruttrici più importanti, spettacoli e gare, i campioni e le leggende del motorsport, il gaming, una mostra di moto storiche, le start up e la sicurezza su due ruote. Come conferma Paolo Magri,

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Il Leone di Misano: a 61 anni spinge la moto senza benzina al traguardo e vince il titolo italiano

Nella sua carriera gli hanno (e si è…) affibbiato diversi soprannomi: a cominciare dal primissimo, “Rotaya”, unione del suo cognome, Rota, con un “adattamento” delle iniziali del doppio nome di battesimo di uno dei suoi idoli, Jonny Alberto Ceccotto, pilota italo venezuelano protagonista nel 1975 di un’impresa leggendaria (alla 200 Miglia di Daytona in sella a una una Yamaha TZ750 dopo essere partito ultimo finì sul podio, terzo, davanti al campionissimo  Giacomo Agostini stabilendo il record di 74 sorpassi), fino all’ultimo “il nonno volante”, capace di stabilire a sua volta un primato straordinario: arrivare sul traguardo davanti a tutti a 61 anni suonati, mettendo in fila rivali con un terzo dei suoi anni, “riscrivendo” ogni teoria sull’età biologica. Da oggi Alberto Rota, ancora protagonista assoluto in pista 40 anni dopo i suoi esordi, si è conquistato, per meriti sul campo, un altro “titolo”: quello di Leone di Misano. O, se si preferisce, di “leone su due ruote”, giusto per distinguerlo da quello su quattro: Nigel Mansell, entrato nella leggenda della Formula 1 nel luglio 1984 Continua a leggere