Aperti per ferie: il grazie a chi lavora in alberghi, caserme e ospedali non dimentica qualcuno?

Aperti per ferie. Si apre con queste parole il messaggio “ferragostano” che Natalino Mori, imprenditore del settore dell’autotrasporto, ha deciso di postare sulla propria pagina facebook per ringraziare tutti quanti, mentre milioni di persone sono in vacanza, invece lavorano. Nella ristorazione, nelle strutture ricettive, nelle forze dell’ordine, negli ospedali, come ha sottolineato Natalino Mori evidenziando però un’altra categoria che a sua volta ha lavorato per garantire il “funzionamento del Paese” (e per assicurare a milioni di altre persone vacanze senza sgradite sorprese….): quella dei camionisti. Ecco il testo postato. Aperti per Ferie! Nei giorni scorsi nei social ho potuto apprezzare il pensiero di gratitudine di molti rivolto a quanti nei giorni delle ferie degli altri e soprattutto a Ferragosto fossero al lavoro, nella ristorazione, nelle strutture ricettive, nelle forze dell’ordine, negli ospedali ecc. Erano tanti quei riconoscimenti. Noi trasportiamo merci pericolose e carburanti: anche a Ferragosto i nostri ragazzi erano erano in viaggio per rifornire ospedali, stazioni di rifornimento ed aeroporti per consentire gli spostamenti ai turisti. Ma ribadire che anche gli autotrasportatori fossero nella stessa condizione di altre centinaia di migliaia di persone rischiava di scivolare nella retorica social più melensa. Poi ho riflettuto. No! Con tutto il rispetto e la gratitudine per gli altri lavoratori ho realizzato che i nostri ragazzi operano in una condizione ancora più disagiata: non hanno orari certi e stabiliti: dipendono dal traffico, dalla disponibilità e talvolta dalle pretese isteriche delle interfacce come depositi e siti di scarico: il rischio di rimanere a Ferragosto sul camion magari in autogrill è alto; non operano nel proprio luogo di lavoro né dispongono di servizi tipici di chi non lavora su un camion; se hanno un problema rischiano di non trovare nessuno che lo risolva; hanno già lavorato nei giorni e nelle notti precedenti e, in gran parte dei casi, lo faranno anche nei successivi; rappresentano un disturbo per gli altri utenti della strada e, troppo spesso, per gli stessi destinatari del servizio. C’è molto altro ancora e tutto ciò potrebbe essere evitato! I servizi festivi sono il collo di bottiglia di un sistema logistico e infrastrutturale atavicamente inadeguato nel quale il mondo industriale nazionale è riuscito a trovare competitività scaricando quelle inefficienze nell’ultimo anello della filiera prima che nel consumatore. Contemporaneamente il mercato dopo aver legittimamente promosso e perseguito la sicurezza e le Iso ora ha scoperto, vivaddio, la sostenibilità Esg,  l’ investimento “responsabile” che dà priorità alle questioni ambientali, sociali e alla governance aziendale . Anche se ormai con frequenza mensile la stampa ci riporta casi eclatanti di interventi della magistratura nel settore del trasporto e della distribuzione che poco hanno a che fare con l’Esg sbandierato negli spot pubblicitari, anzi. Intanto il sacrificio di quei ragazzi annega nella suggestione che questo mestiere sia cosi, debba essere e sarà sempre così. E’ compito prima di tutto delle Istituzioni poi del sistema industriale, della committenza, dei corpi intermedi e delle stesse aziende di trasporto di correggere questa rotta, nell’ambito di un confronto serio, difficile ma non impossibile. Noi faremo la nostra parte. Intanto grazie ragazzi”.

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