Sei anni dopo il Ponte Morandi l’Italia pensa a quello sullo Stretto invece che ai 1900 a rischio

Ha preso spunto dall’ “ottima e documentata puntata di ‘Filo rosso revolution’ condotta da Federico Ruffo” andata in onda il 13 agosto Cinzia Franchini, presidentessa dell’associazione Ruote Libere, per fornire il proprio contributo affinché l’Italia non dimentichi la tragedia del Ponte Morandi di Genova ma soprattutto perché nessuno dimentichi come a sei anni di distanza, nonostante le belle parole e le promesse fatte all’indomani della tragedia, il pericolo continui a viaggiare su strade e autostrade italiane in uno stato d’emergenza che “potrebbe deflagrare in episodi drammatici come già avvenuto nel recente passato, come ha denunciato Cinzia Franchini in un comunicato stampa diffuso proprio il giorno del sesto anniversario del crollo a Genova. “La trasmissione Filo rosso revolution ha dimostrato come la manutenzione dei ponti in Italia sia quantomai precaria, un ,emergenza che ritengo vada sottolineata in particolar modo a sei anni dalla tragedia del ponte Morandi’. Quasi duemilaeduecento giorni che non sono bastati neppure a completare la famosa mappa delle strutture a rischio che all’indomani dal crollo del ponte Morandi in tanti avevano annunciato. “Sui 300mila ponti presenti nel nostro Paese solo 80mila sono stati censiti mentre i restanti 220mila non sono mai stati ispezionati”, Continua a leggere