Chissà, forse avrebbe potuto avere un futuro sulla scia di Louis Hamilton o di altre leggende della Formula Uno. Invece, il rischio, è che nel suo futuro, con ogni probabilità,ci possa essere al massimo solo il ricordo del “peggio” del suo passato: non le immagini di un sorpasso da brivido ma quelle di un gesto capace di provocare altri brividi (di paura ma anche di incapacità e sconcerto, per l’impossibilità a poter comprendere e giustificare), fotogrammi di poche decine di secondi di follia, di quelle che mandano in testa coda la capacità di ragionare. Un video della durata di poche decine di secondi che ha fatto il giro del mondo e che vedo un pilota in piedi, a bordo pista, “armato” di un pezzo del paraurti del suo kart da lanciare addosso al rivale, “colpevole” di chissà quale manovra scorretta. Un vero e proprio “agguato”, (basta rivedere il video per capirlo), premeditato, che fortunatamente non ha avuto gravi conseguenze solo perché il “nemico” di cui vendicarsi è stato colpito di striscio. Protagonista (in negativo come nessuno avrebbe potuto immaginare) di tutto questo un giovanissimo pilota di kart, Luca Corberi, schierato al via di una gara del Campionato del Mondo FoaKarting KZ in programma a Lonato, in provincia di Brescia, al quale evidentemente, dopo un contatto avvenuto in pista, sono andate in tilt le “centraline” del cervello. Fino a spingerlo ad attendere sul bordo del tracciato che tutti i piloti effettuassero il giro per prendersi una vendetta. Ma il “cortocircuito” cerebrale non si è fermato qui, perché Luca Corberi dopo aver attraversato a piedi il tracciato, senza prestare la minima attenzione alle indicazioni degli addetti, ha atteso la fine della gara per raggiungere il parco chiuso e scagliarsi addosso al pilota “nemico” scatenando una vera e propria rissa condita da calci e pugni. Luca Corberi, figlio del proprietario del circuito South Garda, è così passato, al termine di una “giornata di ordinaria follia”, da possibile “promessa” delle quattro ruote, a potenziale “ricordo”. Tutto da dimenticare. Come testimoniato anche dalle parole scritte nel comunicato della Federazione che condanna, senza se e senza ma, “una vicenda brutta e assolutamente grave, un episodio, forse unico, testimoniato fra l’altro da immagini che stanno facendo il giro del mondo”. Un episodio per il quale la Federazione si riserva ogni possibile iniziativa contro chi si è reso protagonista di un fatto così grave a tutela dell’immagine di questa specialità e di tutti i giovani piloti che ne sono protagonisti”.Il rischio per il pilota è una squalifica a vita. E sono in molti ad augurarsi che sia davvero così. A cominciare da Jenson Button, secondo il quale “Luca Corberi ha mandato all’aria ogni chance di diventare pilota e costruirsi una carriera con il suo disgustoso comportamento nel campionato di kart”, e che ha invitato chi di dovere a “bandire a vita” chi ha compiuto questi gesti.