È stata definita un’autentica beffa, l’ennesimo esempio di come la pubblica amministrazione “sappia” danneggiare i privati. È lo “scandalo “caso Fap”, sigla che indica i filtri anti particolato montati su mezzi di trasporto per ridurre l’inquinamento, denunciato dai titolari di un’impresa di trasporti bergamasca, la Fenaroli Trasporti, il cui titolare si è sentito preso in giro e derubato scoprendo che i filtri montati sui propri camion permettevano di equiparare degli “Euro 3” a degli “Euro 5”, ma solo sotto l’aspetto ambientale, non fiscale. Impedendo a quei mezzi, sottoposti a lavori costati 7500 euro per ogni intervento, di rientrare nell’elenco per i quali chiedere il rimborso delle accise sul gasolio. Una vergogna, come l’hanno definita senza usare giri di parole Massimo Fenaroli e Dino Valtulina, soci nell’attività di trasporto di medicinali e cosmetici, e come la ritengono moltissimi altri loro colleghi in tutta Italia. Compreso il trasportatore che, letta la notizia, ha voluto “indagare” sul caso, scoprendo un documento Continua a leggere