La conversione in legge del decreto Rilancio rilancerà l’acquisto di auto nuove? Difficilissimo fare previsioni in un momento in cui la paura (di una nuova fase dell’epidemia di polmonite ma, soprattutto degli “effetti collaterali economico finanziari che sembrano frenare qualsiasi spesa non indispensabile) ma di certo” l’impianto generale degli incentivi appare in linea con le esigenze di rilancio complessivo di un comparto industriale e commerciale strategico per l’economia nazionale e molto colpito dalla crisi Covid-19, che ha prodotto un calo delle immatricolazioni nei primi cinque mesi dell’anno superiore al 50”. Parola dei responsabili di Unrae, l’associazione che rappresenta le case estere operanti sul mercato italiano delle autovetture, dei veicoli commerciali e industriali e dei bus, che hanno mostrato di apprezzare, in modo particolare, l’inclusione negli incentivi, oltre che delle auto elettriche e ibride, anche delle vetture termiche Euro 6, in grado di abbattere in maniera sostanziale le emissioni e già disponibili in “quantitativi” sufficienti per un’accelerazione del del rinnovo del parco mezzi circolante.“Con questi incentivi si permette
concretamente la ripresa del comparto e, con l’inserimento degli Euro 6, si contribuisce a un processo di sostituzione di un parco auto circolante fra i più vecchi d’Europa”, ha affermato il presidente di Unrae Michele Crisci commentando i contenuti del decreto Rilancio che ha confermato anche le misure previste per il settore autotrasporto, a partire dai 20 milioni di euro aggiuntivi destinati alla copertura della riduzione compensata dei pedaggi autostradali prevedendo anche un bonus per l’intermodalità, con un aumento di 30 milioni di euro rispetto a quanto già previsto per il 2020 per il Marebonus e di 20 milioni per il Ferrobonus.