Attuare misure come quella (assurda, inspiegabile, se non attraverso l’ignoranza e l’ideologia elevate all’ennesima potenza?) che a Roma ha bloccato le auto diesel di ultima generazione “crea incertezza nei consumatori, bloccando di fatto il ricambio del parco auto che è uno degli strumenti principali in grado di dare un contributo positivo al miglioramento della qualità dell’aria nel medio termine”. Ad affermarlo sono i responsabili dell’Unione petrolifera italiana che in una nota diffusa per dimostrare la totale inefficacia della decisione (cliccate qui per leggere l’articolo) sono solo affermano che “in termini quantitativi, nel 2015, ultimo dato Ispra disponibile, le emissioni totali di PM e NOx nel Comune di Roma hanno visto un contributo predominante, su base annua, del PM10 derivante dal riscaldamento civile, tra l’altro concentrato solo nei mesi invernali), ma aggiungono un altro elemento di fronte al quale forse, amministratori ai quali fosse rimasto un briciolo di dignità , non potrebbero far altro che dimettersi. Qual è il “capo d’accusa” che fa letteralmente a pezzi la credibilità della squadra di grillini chiamati a guidare la capitale? “ Nelle motorizzazioni Euro 5 e 6, le emissioni di particolato derivano solo in piccola parte dalle emissioni allo scarico (sia primarie sia secondarie), mentre in larga percentuale sono dovute al deterioramento per attrito di pneumatici, freni e del manto stradale (le cosiddette emissioni non-esauste), che tra l’altro tendono a crescere rapidamente con l’aumento del peso del veicolo. Nell’ambito delle politiche finalizzate alla riduzione del particolato, è dunque fondamentale anche il ruolo svolto dalle condizioni e dalla qualità di manutenzione dei manti stradali. Un esempio dell’efficacia di interventi specifici sulle strade si ha nella città di Stoccarda che, a fronte di un triplicarsi del numero di giorni di lavaggio delle strade, ha registrato una riduzione del 60 per cento dei superamenti delle concentrazioni giornaliere del PM10. Interventi anche modesti sulla pulizia e manutenzione delle strade cittadine darebbero quindi risultati di gran lunga superiori in termini di abbattimento delle emissioni di PM10, come dimostrano le esperienze europee, rispetto agli effetti praticamente nulli derivanti dal blocco delle auto diesel euro 5 e euro 6”. Tradotto: Garantire la manutenzione dell’asfalto (ridotto a Roma in condizioni pietose) non solo evita di lasciare migliaia di trappole mortali per motociclisti, pedoni, automobilisti, ma, mantenendole anche pulite” avrebbe risultati mille volte più importanti di inutili divieti. Facilissimi da fare, però, mentre per gestire manutenzione e piulizia non basta essere dei politici improvvisati…