Ancora un crollo in galleria dopo quelli sulla A26 e A10: questa volta è successo nella galleria ‘Ricchini, nel comune di Quiliano (Savona), sulla A6 Torino-Savona (la stessa dove, lo scorso 24 novembre, è crollato un pezzo di viadotto travolto da una frana) dove una parte di intonaco della volta si è staccato cadendo sulla corsia dove fortunatamente, vista anche l’ora notturna, non stava passando alcuna auto. Continua a leggere
Archivi giornalieri: 10 Gennaio 2020
In 200 gallerie c’è il rischio di crolli? L’allarme in una lettera trovata dalla Guardia di Finanza
In Italia ci sono oltre 200 gallerie (105 sparse su tutta la rete autostradale gestita da Aspi e altre 90 circa e in carico ad altre concessionarie) a rischio di possibili cedimenti o crolli? È quanto ipotizzano due articoli pubblicati dai quotidiani La Repubblica e La Stampa, citando come “prova” una documento inviato dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici, due mesi prima del crollo nella galleria Bertè sulla A26, alla direzione generale del ministero delle Infrastrutture e i trasporti, alla società Autostrade, al Dipartimento dei Vigili del Fuoco e a tutti i Provveditorati alle opere pubbliche d’Italia. Continua a leggere
L’auto che non parte se il conducente è ubriaco esiste. Ma il ministero non la fa “partire”
Si chiama alcolock, ed è un etilometro montato sull’auto. Finlandia e Svezia l’hanno reso obbligatorio su veicoli commerciali e scuolabus, altri 15 Paesi europei lo stanno testando. In Italia una legge prevede la sua installazione facoltativa con le compagnie assicurative disposte a offrire robusti sconti, Peccato però che manchino i decreti attuativi che il ministero dei trasporti non ha emanato. A denunciarlo, dopo la tragedia della Valle Aurina costata la vita a sette persone travolte dall’auto di un operaio ubriaco, è Beppe Severgnini che nel suo appuntamento sul Corriere della Sera on Line denuncia come “ limitare le stragi del sabato sera e bloccare il guidatore ubriaco sia possibile: basta volerlo”. Continua a leggere
Uggè: “L’Italia dica no all’Europa su tutto fino a quando l’Austria non dirà sì ai tir al Brennero”
“Il sistema economico italiano, a cominciare da quello produttivo, non è più in grado di sopportare il danno causato dai divieti imposti dall’Austria che dal 1° gennaio ha introdotto nuovi limiti al transito di tir italiani al valico del Brennero, giustificandoli con il pretesto della tutela ambientale ambiente, come se i mezzi pesanti austriaci spargessero nell’aria essenze floreali. L’Austria così danneggia sistematicamente la nostra economia e finche’ la questione non sarà risolta l’Italia dovrà fare muro in Europa , opponendosi a tutti i provvedimenti che l’Ue proporrà, su qualsiasi tema”. Continua a leggere