Confindustria: “Il Piano energia e clima? Bello, ma senza investimenti non diventerà mai realtà”

Obiettivi ambiziosi, ma difficilmente realizzabili se non addirittura impossibili. Suonano come una vera e propria stroncatura le parole usate dal presidente di Confindustria energia, Giuseppe Ricci, a commento del Piano Energia e Clima al 2030 fissato dal nuovo Governo. “L’Italia, con il Piano energia e clima al 2030, ha fissato “obiettivi ambiziosi ma senza una particolare attenzione agli investimenti sulle infrastrutture energetiche la trasformazione non sarà possibile”, ha infatti affermato Giuseppe Ricci, intervenendo ai lavori dell’Italian energy summit organizzato da 24Ore Business School in collaborazione con il Sole 24Ore, aggiungendo che “per assicurare l’implementazione in modo efficiente ed efficace del Piano occorre una governance chiara, che indirizzi e monitori lo stato di avanzamento proponendo o imponendo i giusti correttivi in modo tempestivo, con concretezza e pragmatismo, altrimenti rischiamo di disperdere risorse e non raggiungere neanche gli obiettivi. Con un’attenzione particolare agli investimenti sulle infrastrutture energetiche senza le quali la trasformazione non sara’ possibile”. Parole che potrebbero essere tradotte con un “le solite belle parole, in cui gli esponenti politici sono dei maestri, ma senza fatti concreti non si va da nessuna parte…”? Se è davvero così ce lo diranno, probabilmente, le verifiche effettuate proprio da Confindustria e annunciate da Giuseppe Ricci: “Monitoreremo nel tempo l’evoluzione degli interventi sulle infrastrutture energetiche che abbiamo identificato nel nostro studio divulgato a inizio anno, evidenziando eventuali ritardi e le relative conseguenze”, ha infatti concluso il presidente di Confindustria energia, aggiungendo che “ il Piano Energia e Clima al 2030 prevede un balzo da meno del 20 al 30 per cento di energia rinnovabile nei consumi finali, una riduzione del 43 per cento dei consumi primari rispetto al 2007, che significa efficienza energetica e un contemporaneo incremento dei consumi elettrici, che in coerenza con il quadro di azioni dovrebbe provenire da fonti rinnovabili, per la conversione delle utenze domestiche e la mobilita’ su questo vettore”.