Una presenza capillare e diffusa di società che offrono ai grandi committenti prezzi ben al di sotto delle normali soglie di mercato, cooperative che fanno da schermo nascondendo un sistematico sfruttamento di lavoratori, costretti a ritmi gravosi, straordinari imposti sotto continua minaccia di licenziamento, omesso versamento di contributi, retribuzione difforme dalle ore davvero lavorate, che possono arrivare anche a 11 al giorno. È un quadro preoccupante quello che sta emergendo nel settore della logistica, al punto da spingere il prefetto di Milano, Renato Saccone, a convocare per il 14 ottobre in prefettura un tavolo non solo con i responsabili degli organi di controllo (Tribunale, Ispettorato del lavoro, Inail e Inps), e della Regione Lombardia, ma anche con l’intera filiera del settore “per esaminare la problematica della gestione dei contratti di appalto nel settore della logistica e le diverse criticità emerse in questo ambito”. Un primo passo, come lo stesso prefetto ha definito la convocazione, di cui ha dato notizia il Corriere della sera, per verificare con gli operatori la reale esistenza di uno sfruttamento dei lavoratori nei contratti di appalti e per far sì, in caso il test risulti positivo, “che tutta la filiera del settore trovi il modo di farsene carico, se con si vuole che il settore sia destinato a restare per sempre vulnerabile. Confrontiamoci e vediamo se il problema è reale e quali rimedi si possono adottare”, è stato l’appello del prefetto.