“Associazioni di autotrasportatori che nascono e affermano di rappresentare qualcuno mentre in realtà si tratta solo di fare interessi personali, sparando numeri a caso che servono solo a creare una maggior confusione di cui non si sente necessità”, ma anche “sindacati che in alcune piattaforme logistiche organizzano proprie cooperative che impongono, con certe forme di ricatto, agli operatori logistici”. E poi un mare di illegalità, fra aziende che non pagano contributi, una concorrenza sempre più sleale che danneggia le aziende che cercano di lavorare seriamente, sequestri di carburante… ”. È in questo scenario che la Fai Conftrasporto e i sindacati Filt Cgil Fit Cisl e Uil trasporti hanno deciso di dare vita a un osservatorio sulla legalità dell’autotrasporto. Per sancire che le regole devono essere chiare per tutti i soggetti coinvolti e che vanno fatte rispettare”. A ribadirlo, a pochi giorni della firma dell’accordo sottoscritto proprio per dare vita all’osservatorio (cliccate qui per leggere l’articolo) è stato Claudio Fraconti, vicepresidente nazionale di Fai Conftrasporto che ai microfoni di Radio 24 ha spiegato anche come l’osservatorio sarà l’interlocutore al quale “aziende e lavoratori del settore dei trasporti e della logistica potranno segnalare situazioni di illegalità”, oltre che lo strumento grazie al quale “comporre vertenze in maniera molto più civile di quanto facciano realtà pseudo sindacati che vanno a ricattare le aziende senza rispettare comportamenti civili”. Un osservatorio partito dall’emergenza in cui si trova a operare il mondo della logistica, anche alla luce delle infrastrutture carenti e spesso malconce, per riportare la legalità sempre meno di casa nel mondo di un certo autotrasporto .