Autotrasportatori trentini contro il rincaro del pedaggio per i mezzi pesanti sull’A22, manovra destinata “a portare pochi vantaggi a fronte di una serie di disagi e a un generale aumento dei costi per imprese e famiglie”. A d affermarlo sono i presidenti delle tre associazioni di categoria della regione, Andrea Pellegrini (Fai Conftrasporto), Lucio Sandri (Confindustria) e Claudio Comini (Associazione Artigiani) che denunciano come le ulteriori limitazioni e aumenti siano state decise ”con motivazioni di natura ambientale che appaiono strumentali, visto che è assodato che un camion di ultima generazione Euro 6 inquina meno di un’autovettura di pari classe euro”. In attesa del completamento dell’infrastruttura i trasportatori della regione chiedono all’Unione Europea d’intervenire in maniera più decisa “per garantire la libera circolazione delle merci ed evitare le continue azioni vessatorie e limitatorie messe in atto dal governo dell’Austria e del Tirolo”. “Mi domando cosa hanno in mente coloro che propongono provvedimenti di questo genere: mancano solo le pene corporali agli autisti che osano valicare il Brennero e mi pare che costoro non abbiano chiaro il quadro di riferimento internazionale e gli ammonimenti lanciati dalla commissaria europea ai Trasporti, Violeta Bulc”, ha commentato Andrea Pellegrini. “Mi pare che l’operazione sia solamente economica e voluta per incrementare ulteriormente gli introiti delle Autostrade. Il settore dell’autotrasporto è strategico per tutta l’economia italiana, oltre che per quella europea e gli operatori del settore, dalle aziende di autotrasporto e logistica, agli autisti sono esasperati da provvedimenti che non hanno alcun fondamento”.