Sono una settantina i camionisti che hanno ricevuto dal tribunale di Como un avviso di chiusura delle indagini, “anticamera” di una più che probabile richiesta di rinvio a giudizio, perché sospettati di aver ottenuto aiuti per conseguire il patentino Adr dalla Motorizzazione civile. È questo l’ultimo capitolo della vicenda che l’8 novembre 2018 aveva visto il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Como, Laura De Gregorio, condannare un dirigente della Motorizzazione civile e due responsabili di autoscuole nell’ambito di un’ inchiesta su agevolazioni per conseguire il certificato di abilitazione al trasporto di merci pericolose, il cosiddetto patentino Adr, ottenuto proprio grazie ai suggerimenti forniti ai candidati, uno dei quali promosso addirittura pur non avendo risposto a 24 domande su 25. Un’inchiesta che, dopo quelle condanne ( a sei anni e otto mesi oltre la confisca di 110mila euro per il dirigente della Motorizzazione, mentre i responsabili delle due autoscuole avevano patteggiato uno quattro anni e 15mila euro di multa e l’altro tre anni e sei mesi e 30mila euro di multa) non si era però fermata, proseguendo anzi a tutta velocità e portando alla luce altre tipologie di patenti e certificati che sarebbero stati conseguiti falsificando i risultati degli esami e che ora ha portato alla richiesta di un nuovo rinvio a giudizio, per altri reati , per le tre persone già condannate e per altri indagati. Nuove promozioni “facili”, ma anche altrettanto facili superamenti della revisione di veicoli con l’apertura di presunte corsie preferenziali per i disbrigo di pratiche amministrative che porteranno in un’aula di giustizia 24 persone coinvolte nei presunto favori oltre, probabilmente, ai 70 camionisti.