Dal 1997 al 2011 un cartello di produttori di autocarri avrebbe fatto pagare al mondo dell’autotrasporto un sovrapprezzo che ora le case costruttrici Volvo/Renault, Man, Daimler/Mercedes, Iveco, Daf, e Scania rischiano di dover risarcire in seguito a una class action internazionale alla quale hanno deciso di aderire anche le associazioni di categoria italiane associazioni Anita, Assotir, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, Unitai e Sna Casa Artigiani. Il 16 gennaio 2019 i rappresentanti delle sette associazioni hanno infatti annunciato la propria adesione all’iniziativa legale avviata da una fondazione e gestita grazie al litigation fund, ovvero un nuovo (almeno per l’Italia) strumento per il recupero di crediti e più in generale utilizzato in contenziosi contro grandi gruppi nei quali un finanziatore si fa carico di una parte del rischio della procedura in cambio di una remunerazione in caso di e vittoria in tribunale. Le società di autotrasporto e le imprese che hanno acquistato o avuto in leasing i propri autocarri – in conto terzi o in conto proprio – da almeno 6 tonnellate dai costruttori coinvolti nel periodo che va da gennaio 1997 a gennaio 2011 hanno potenzialmente diritto al risarcimento e al recupero del sovrapprezzo pagato”, affermano in un comunicato i rappresentanti delle associazioni di categoria, precisando che per partecipare all’azione legale è stata creata una piattaforma online e che da lunedì 21 gennaio le aziende potranno prendere contatto con le associazioni per ottenere informazioni su come aderire all’iniziativa.