Il Governo convoca gli autotrasportatori. La Fai: “È ora di mantenere tutte le promesse fatte”

“Cosa diremo ai rappresentanti del Governo? Semplicemente che è arrivato il momento di dimostrare con i fatti le promesse e gli annunci fatti anche pubblicamente.Il che significa, nello specifico, che dovrà dare risposte concrete al settore garantendo quelle risorse indispensabili per le nostre imprese per competere sul mercato europeo ad armi pari con le imprese estere, attuando da subito quelle modifiche normative (Codice della strada in primis) necessarie ad ammodernare il mercato, privatizzando le revisioni, liberalizzando il calendario su tutto, intervenendo sulla fiscalità sui carburanti che uccide la competitività delle imprese di autotrasporto”. È chiaro e forte il messaggio che Andrea Manfron, segretario nazionale di Fai Conftrasporto, lancia al Governo in vista dell’incontro convocato dal viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi peril 2 ottobre. “Il viceministro convocando i rappresentanti della categoria ha dato seguito a quanto anticipato alle associazioni a luglio insieme al ministro Danilo Toninelli, con l’obiettivo di affrontare le problematiche che investono il settore dell’autotrasporto merci”, prosegue Andrea Manfron. “Finalmente si entra nel vivo e il Governo ora dovrà dimostrare con i fatti le promesse”. Per quanto riguarda uno dei temi caldissimi sul tavolo, quello dei possibili tagli ai rimborsi sulle accise, il segretario nazionale di Fai Conftrasporto ha voluto sottolineare come “le tasse sul prezzo alla pompa del gasolio siano fra le più alte in Europa, con le accise che “valgono” 0,617 euro per ogni litro consumato. Il costo del carburante è il 30 per cento del costo di esercizio di un’impresa di autotrasporto.È evidente quindi l’incidenza negativa delle accise sulla competitività delle nostre imprese. Per competere, o meglio direi per sopravvivere, ci vuole una politica fiscale equilibrata che riduca il peso delle accise sui carburanti e non lo aumenti come invece qualcuno afferma”. Conclusione? “Il 2 ottobre diremo al governo: i rimborsi sulle accise non si toccano!”.