Un pallet, ovvero quella pedana di legno movimentata con muletti e carrelli elevatori utilizzata per spostare vari tipi di materiale, destinati ad essere immagazzinati nei capannoni o caricati su camion, può “muovere” anche diversi reati: dal riciclaggio di denaro all’evasione fiscale, creando concorrenza sleale. Parola dei rappresentanti dell’associazione dei produttori di pedane Conlegno che sono tornati a denunciare un fenomeno ancora molto diffuso: il mercato nero dei pallet. Un mercato parallelo che non sembra rallentare in Italia, e che vale diversi milioni di euro, con i bancali contraffatti che sono venduti a prezzi bassi perché costruiti con materia prima di dubbia provenienza e non rispondono ai capitolati tecnici. Secondo i dati diffusi da Conlegno nei soli primi sei mesi del 2018 la Guardia di finanza ha sequestrato,con l’aiuto anche degli ispettori di Epal-Fitok e di Conlegno, tremila unità, tra pallet interi o blocchetti con il marchi Epal o Ippc-Fao Fitok contraffatti. Sequestri avvenuti in cinque operazioni svolte in Veneto, Lombardia, Lazio e Piemonte. Dal 2015 al 2017, Conlegno ha presentato 79 segnalazioni per sospetta attività abusiva di compravendita di pallet, attivando 53 controlli della polizia giudiziaria. Il bilancio è stato di quattro processi conclusi con l’applicazione della pena su richiesta, una sentenza di condanna in primo grado e 54 procedimenti ancora pendenti o in fase di indagini, di cui la metà aperti nel 2017. Inoltre, la sola Guardia di Finanza da giugno 2015 a dicembre 2016 ha attuato 144 interventi, con il sequestro di 2,3 milioni di pallet con marchio contraffatto e individuando 27 soggetti completamente sconosciuti al fisco e 34 lavoratori irregolari. ”La lotta all’abusivismo è fondamentale non solo per tutelare i consorziati che realizzano, riparano e commercializzano prodotti sicuri e di qualità, ma anche per disincentivare un comportamento scorretto che può costare alle aziende inadempienti migliaia di euro di multa oltre alla reclusione, nei casi più gravi”, spiega Orlando Fravega, presidente di Conlegno, invitando a rivolgersi a produttori e riparatori autorizzati. Conlegno ha anche realizzato un decalogo per riconoscere un pallet Epal originale: i pallet nuovi devono riportare il marchio EPAL sui quattro blocchetti laterali; il marchio IPPC/FAO deve essere apposto sul blocchetto centrale; i chiodi devono rispettare la disposizione standard; le tavole inferiori devono essere smussate; i pallet nuovi devono riportare la graffa di certificazione con la sigla di qualità EPAL; i pallet riparati devono riportare il chiodo di controllo della riparazione con sigla EPAL; diffidare dei pallet EPAL venduti a un prezzo troppo competitivo; diffidare dei pallet di dubbia provenienza; è fondamentale rivolgersi a produttori e riparatori licenziatari del marchio EPAL (l’elenco si trova sul web) è fondamentale rivolgersi a produttori e riparatori autorizzati a utilizzare il marchio IPPC/FAO FITOK (l’elenco si trova sul web).