Un invito a “meditare su quanto l’ex ministro e magistrato Antonio Di Pietro ha dichiarato in questi giorni”, ovvero che “è vero che potrebbe esserci una responsabilità da parte di Autostrade per l’Italia sull’omessa manutenzione e sull’omesso ripristino, ma è anche vero che c’è un omesso controllo da parte del ministero delle Infrastrutture”). A rivolgerlo, a pochi giorni dalla tragedia di Genova costata la vita a 43 persone coinvolte nel crollo del viadotto Morandi, alla classe politica italiana, e in particolare ad “alti esponenti del Governo” protagonisti di “talune affermazioni sulla revoca delle concessioni autostradali,”, è il vicepresidente nazionale di Conftrasporto e Confcommercio Paolo Uggè secondo il quale “solo recuperando la necessaria competenza, il ruolo dello Stato e il senso della misura, anche da chi fa informazione, potremo aiutare il nostro Paese a diventare europeo. Il resto è solo demagogia e propaganda. Quando la casa brucia tutti concorrono con secchi d’acqua; nella vicenda di Genova mi pare invece ci sia qualcuno che porta taniche di benzina”. La dichiarazione dell’ex Pm di “Mani Pulite” ed ex ministro si riferiva al fatto che il governo non solo è chiamato a controllare i lavori svolti dal concessionario, ma ha una responsabilità ancora più diretta da quando, nel 2013, ha creato una struttura di vigilanza delle concessioni propria, autonoma da Anas.