La Borsa “brucia” sei miliardi di euro dopo il crollo del viadotto di Genova

Sei miliardi di euro “bruciati” in Borsa in poche ore: è il risultato del crollo del viadotto Morandi di Genova sui titoli di Atlantia,  la società della famiglia  Benetton che controlla la concessionaria Autostrade per l’Italia, che hanno aperto in calo del 25 per cento dopo l’ annuncio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla volontà di revocare ad Autostrade la concessione autostradale. Le azioni, che venerdì avevano fatto registrare un calo tutto sommato contenuto, -5,39 per cento, hanno visto alla riapertura delle compravendite scattare la corsa alla vendita che le dichiarazioni dei vertici di Autostrade per l’Italia, fiduciosi “ di poter dimostrare il corretto adempimento degli obblighi previsti dalla concessione” non ha saputo frenare. In un comunicato i responsabili del gruppo Atlantia hanno voluto precisare che la dichiarazione del presidente del Consiglio sull’avvio della procedura di revoca non contiene contestazioni specifiche nè è basata su accertamenti circa le effettive cause dell’accaduto”, ricordando anche che, in caso di revoca, spetterà ad Aspi, l’Assicurazione sociale per l’impiego introdotta dalla riforma Fornero , il riconoscimento del valore residuo della concessione che scade nel 2038), dedotte le eventuali penali se e in quanto applicabili.