Mondo dell’autotrasporto e ministero delle Infrastrutture e trasporti viaggiano sulla stessa strada, nelle medesime direzioni con gli stessi traguardi? Sembrerebbe proprio di sì Leggere, per credere, quanto dichiarato dal ministro Danilo Toninelli nel corso dell’audizione davanti alla Commissione lavori pubblici del Senato sulle linee programmatiche del suo ministero. Alla voce autotrasporti, il ministro ha dimostrato infatti non solo di aver compreso ma di aver fatto propri i problemi della categoria evidenziandola necessità di sostenere le imprese contro dumping e abusivismo; di proseguire nel sostegno dei principi della Road Alliance “riconducendo il cabotaggio alla sua originaria natura provvisoria”; di rilanciare la Consulta dell’autotrasporto per un incontro strutturato tra stakeholder e istituzioni. E, ancora, ha sottolineato l’importanza di intervenire per velocizzare le revisioni dei mezzi, bloccati da mesi in moltissime Motorizzazioni civili, aprendo ai controlli fatti nelle officine private e di riattivare i Centri mobili di revisione assicurando l’impegno del ministero per emanerà una semplificazione delle prassi in materia. E Danilo Toninelli, che nei giorni scorsi aveva incontrato i rappresentanti delle principali associazioni di categoria riunite in Unatras, non ha dimenticato neppure altri temi sul tavolo: a partire dal quello dei trasporti eccezionali, per i quali ha annunciato una modifica al Codice della strada per reintrodurre il vincolo del “pezzo unico indivisibile”, a quello della tutela ambientale, garantendo l’integrale rimborso degli incrementi d’accisa per i veicoli meno inquinanti e l’apertura di tavoli di lavoro per definire incentivi per aggregazione delle imprese e rinnovo parco circolante con veicoli a minor impatto. Per quanto riguarda infine le infrastrutture, Danilo Toninelli è stato chiarissimo: più interventi nel territorio e meno grandi opere, con una verifica dei costi e dei benefici di alcuni grandi progetti quali la gronda di Genova, l’aeroporto di Firenze, la Pedemontana Lombarda, l’Alta velocità con il terzo valico, la Brescia-Padova, la Torino Lione. Al termine di questa verifica, che sarà curata dalla Struttura tecnica di missione del ministero, la Torino Lione potrebbe essere o profondamente rivista, oppure, anche abbandonata. Una mole di lavoro impressionante, ma che potrebbe essere “smaltita” più facilmente grazie a un ultimo “tassello” fondamentale del nuovo corso: la
semplificazione del Codice degli appalti, obiettivo per il quale c’è un tavolo tecnico al lavoro da un mese per superare rigidità che hanno bloccato il settore.