Due miliardi di euro: tanto costerà agli italiani fare retromarcia sul progetto Tav

Quanto costerebbe all’Italia abbandonare il progetto Tav Torino-Lione? Oltre due miliardi di euro. Una somma fatta calcolando la restituzione di un finanziamento europeo di oltre 800 milioni di euro che non potrebbe usare per altri scopi; un miliardo abbondante di euro che verrebbe con ogni probabilità richiesto a titolo di risarcimento dalla Francia e dall’Unione europea che questa cifra l’avrebbero già spesa per le opere preliminari; 350 milioni già spesi dall’Italia, a quel punto inutilmente. E se qualcuno dovesse pensare che all’Italia quei soldi potrebbero anche non essere richiesti, ecco le dichiarazioni di Stephane Guggino, delegato generale del comitato della Transalpine, che promuove la linea ad alta velocità Lione-Torino: “La Francia ha sbloccato dei crediti, l’Europa ha fatto altrettanto. Se si decide unilateralmente di sospendere il progetto, di chiudere il cantiere, ciò comporterebbe necessariamente la conseguenza che il Paese che si ritira rimborsi all’Europa e al suo partner francese le somme che hanno speso”. Poi ci sono altri costi, quelli “indiretti in termini di perdita di credibilità dell’Italia che diventerebbe l’anello mancante di un progetto europeo che va dal Portogallo all’Ucraina, come ha denunciato Paolo Foietta, commissario straordinario del governo per l’asse ferroviario Torino – Lione. Danni che secondo Foietta sarebbero semplicemente “ incalcolabili”.