“Questo è un Paese in ritardo su tutto ciò che è manutenzione, sia quella ordinaria sia straordinaria. Un ritardo che riguarda sicuramente le strade e le infrastrutture ma non solo”.Ad affermarlo è stato Edoardo Bianchi, vicepresidente nazionale dell’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, che intervenendo al dibattito radiofonico organizzato dai responsabili del programma “Tra poco in edicola” trasmesso lunedì 19 luglio su Rai Radio 1 ha puntato l’indice contro l’incapacità “a programmare in termini di salvaguardia “. Non facciamo manutenzione che prevede i rischi: ci accorgiamo del problema viario quando uno ha in incidente causato da una buca dell’asfalto; che non esiste manutenzione degli edifici solo quando un cornicione si stacca e può cadere addosso a un bambino; scopriamo i problemi del “verde” quando crolla un albero e colpisce uno in scooter… Per non parlare dell’assenza di prevenzione contro possibili disastri idrogeologici. Il problema è culturale: facciamo una riforma e il giorno dopo la disattendiamo.E tutto finisce poi col perdersi nella farragginosità delle procedure”. E in un Paese dove, come ha sottolineato il conduttore della trasmissione, “ogni volta che parte una grande opera c’è qualcuno che ci mangia”, il vicepresidente dell’Ance ha denunciato il fallimento della riforma del codice degli appalti “che ha tradito la fiducia di tutti perché non è affatto uno strumento più semplice più snello, anzi è vero esattamente il contrario”.