Da una parte un piccolo stupore, perché quanto accaduto era in qualche modo “atteso”; dall’altro un grande sospetto, perché quell’attesa era frutto di una convinzione tanto forte quanto sconfortante per l’Italia intera, per la credibilità del sistema Paese: ovvero che che dietro la maxi ammenda da 29 milioni di euro inflitta dall’Antitrust “per aver abusato della propria posizione dominante in tre direttrici di trasporto marittimo di merci tra la Sardegna e l’Italia continentale, violando così un articolo del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”, potesse esserci una “vendetta”. A nutrire il sospetto, e a metterlo ora nero su bianco, in una “denuncia” che non potrà restare inascoltata e che dovrà avere conseguenze in un modo nell’altro, è Vincenzo Onorato, armatore di Moby e Compagnia Italiana di Navigazione, società del gruppo di famiglia colpite dalla “stangata”. Continua a leggere