Le aziende italiane erano pronte da tempo a produrre biometano per autotrazione e ora finalmente avranno la possibilità di produrlo e commercializzarlo, grazie a nuovi provvedimenti, firmati venerdì 2 marzo al ministero dello Sviluppo economico, che prevedono un sostegno alla produzione per un importo di 4,7 miliardi di euro tra il 2018 e il 2022. Una possibilità reale per l’Italia d’investire su un prodotto innovativo salutata con grande entusiasmo da Massimo Centemero, direttore del Consorzio italiano compostatori (Cic), secondo il quale “i decreti per la promozione dell’uso del biometano nel settore dei trasporti e le agevolazioni per le imprese a forte consumo di gas naturale costituiscono un altro passo per la valorizzazione del rifiuto organico in Italia, valorizzazione che già avviene con la produzione di compost. Ora si aggiunge un altro possibile prodotto, il biometano per autotrazione. Dall’umido proveniente dalla raccolta differenziata di ogni cittadino”, ha spiegato Massimo Centemero, “si può produrre biometano sufficiente a percorrere 100 chilometri : questo è un esempio concreto di economia circolare”. I responsabili del Cic hanno stimato che se tutta la frazione umida dei rifiuti urbani fosse riciclata negli impianti dedicati, si potrebbe generare un quantitativo di biometano più che sufficiente ad alimentare le flotte di mezzi destinati alla raccolta di tutti i rifiuti solidi urbani prodotti. Un veicolo a biometano ha le stesse emissioni di un veicolo elettrico alimentato interamente a energia prodotta da fonte eolica (5 grammi di C02 equivalente per Km), il 97 per cento in meno di un analogo veicolo alimentato a benzina. In più, per i motori alimentati a metano e biometano sono praticamente assenti le emissioni di particolato (-90/95 per cento rispetto al gasolio) e gli ossidi di azoto sono ridotti del 50 per cento.