A due settimane dall’incidente ferroviario di Pioltello, che è costato la vita a tre donne, i “terminal intermodali posizionati sulla linea ferroviaria che collega Milano a Venezia risultano fortemente penalizzati con impossibilità per molti di essi di far entrare ed uscire i convogli dedicati alle merci”. Lo denunciano le associazioni di categoria Assologistica e Fercargo che “comprendendo le terribili conseguenze in termini di vite umane e dei continui disagi che colpiscono i pendolari, auspicano però che tutti i soggetti coinvolti lavorino con maggiore rapidità per evitare ulteriori ricadute economiche negative sulle aziende e gli operatori privati associati che così tanto hanno investito per il trasporto ferroviario delle merci in Italia”.
In un comunicato, Assologistica e Fercargo spiegano che “non basta il positivo cambio di passo del ministro Delrio impostato grazie alla cosiddetta “cura del ferro”, perché è in occasioni come queste che si nota quanto in Italia il trasporto ferroviario delle merci continui a scontare un problema di percezione e strategicità. Non solo per ciò che riguarda lo stato delle infrastrutture, ma anche per ciò che attiene ai risvolti sull’ambiente e alle ricadute in termini di competitività per i prodotti italiani. I mercati d’oltre Alpe che guardano ai corridoi logistici verso i porti Italiani richiedono un ripristino completo ed urgente per il traffico merce”. Le associazioni, si legge nella nota, “nel rispetto dei ruoli di chi oggi è impegnato a indagare sulle cause del tragico incidente, non possono infatti nascondere le ricadute negative del sistema logistico ferroviario italiano nei mercati oltre Alpe. Mercati che con difficoltà e impegno i porti italiani stanno cercando di contendere ai porti del Nord Europa”.