Immatricolazioni in crescita anche a settembre. Non si fermano le km zero: “Anno record”

Sono 166.956 le auto immatricolate in Italia a settembre 2017, l’8,13 per cento in più rispetto a settembre 2016. Ad agosto la crescita era stata del 16 per cento. Al top dei modelli c’è sempre la Fiat Panda (12.353 immatricolazioni a settembre), seguita da Fiat Tipo (4.712), Lancia Ypsilon (4.653), Fiat 500 (4.527) e Volkswagen Golf (4.158). Crescono le immatricolazioni, quindi, ma continua a crescere il fenomeno delle km zero e delle immatricolazioni degli ultimi giorni del mese. Pratiche denunciate da tempo da Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia.

“Il mercato auto 2017 si avvia a sfiorare i 2 milioni di auto grazie soprattutto all’iniezione costante di kmzero che peserà circa il 15 per cento del totale, ovvero oltre 330.000 vetture”, spiega il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi. “Il che equivale a 136.000 pezzi in più del 2016, tra kmzero e demo. Mentre il canale privati flette del -4 per cento, questi i dati reali per chi volesse fare un ragionamento corretto e asettico”. In un comunicato Federauto informa che secondo le stime di Dataforce “il 48 per cento delle targhe di settembre è stato immatricolato negli ultimi tre giorni e, come è noto, gran parte di queste sono “km zero”. È una tendenza che, mese per mese, sta crescendo. Infatti, nel cumulato annuo (gennaio-settembre), le km zero e le “demo” targate dalle case auto e dai concessionari sono già state 252.000 unità. Una quota enorme perché è pari al 15,4 per cento dell’intero mercato. Dataforce ritiene che se il 2016 era stato l’anno di maggior incremento delle km zero (con una quota del 10,9 per cento sul totale delle immatricolazioni), il 2017 si sta confermando un vero e proprio anno record”. Se questo trend dovesse continuare, “e non ci sono motivi per prevedere altro”, spiega Federauto, a dicembre “si dovranno contare oltre 335.000 tra “demo” e “km zero”.
“Noi non siamo mai stati contro le kmzero che, circa dal 2000 ad oggi, si sono rivelate un vero e proprio canale di vendita”, commenta Filippo Pavan Bernacchi. “Siamo però preoccupati perché in questa misura potrebbero diventare una patologia, ammesso e non concesso non lo siano già. Che qualcosa non vada nel verso giusto lo rileva anche la flessione del canale privati (-4 per cento), che già nei mesi scorsi aveva mostrato segnali di sofferenza. Crescono invece le partite iva (+25,4 per cento), tra le quali si trovano le kmzero, e i noleggi (+27,4 per cento)”.