Per la prima volta dal 2009 le auto a benzina superano i diesel. Nei primi sei mesi del 2017, la quota dei motori a gasolio nell’Europa dei 15 (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito) è scesa al 46,3 per cento dal 50,2 per cento dei primi sei mesi del 2016. Sono oltre 152mila le vetture diesel immatricolate in meno.
Nello stesso periodo crescono, invece, quelle a benzina. Le immatricolazioni in più sono state oltre 328mila e la quota è passata dal 45,8 al 48,5 per cento. Il sorpasso preoccupa l’Acea, l’associazione dei costruttori europei che ha diffuso i dati. Secondo il segretario generale Erik Jonnaert “i responsabili politici devono essere consapevoli del fatto che un cambiamento improvviso dalla tecnologia diesel alla benzina porterà a un aumento delle emissioni di CO2, dato che la penetrazione del mercato delle motorizzazioni alternative rimane bassa”. I dati, infatti, dicono che le elettriche hanno una quota dell’1,3 per cento, le ibride del 2,6 per cento (198.579) e quelle con motori bifuel Gpl o metano dell’1,3 per cento. “I motori alternativi avranno indubbiamente un ruolo crescente e tutti i produttori europei stanno investendo pesantemente su di loro”, ha dichiarato il segretario generale dell’Acea Erik Jonnaert. “A tal fine, bisogna fare di più per incoraggiare i consumatori ad acquistare veicoli a motore alternativi, ad esempio istituendo i giusti incentivi e distribuendo infrastrutture di ricarica in tutta l’Unione europea. Nel frattempo, in quanto le automobili diesel emettono notevolmente meno CO2 rispetto a quella a benzina equivalenti è importante che queste agiscano come una tecnologia ponte per supportare la graduale transizione verso i veicoli con basse emissioni di carbonio”.