“Dividere il nostro mondo è il contrario di quello che serve in questo momento”. È un appello all’unità quello lanciato nei giorni scorsi dal presidente uscente di Confitarma Manuel Grimaldi. Secondo Il Messaggero, sono partite le “grandi manovre per salvare l’unità di Confitarma: il fronte che guarda a Manuel Grimaldi corteggia infatti i fuoriusciti come Cesare D’Amico e Stefano Messina, pronto a offrire loro anche vicepresidenze pesanti nel direttivo”.
Dall’altra parte della barricata ci sono la Msc timonata da Gianluigi Aponte che “si legge su Il Messaggero, “porta avanti il suo progetto di creare con Vincenzo Onorato una Confmare nel perimetro di Confcommercio; ma mettendo assieme armatori, agenti marittimi e mondo della logistica”. La frattura tra le parti, ricorda Francesco Pacifico su Il Messaggero, “c’è soprattutto il tentativo di portare nel cabotaggio gli sgravi contributivi per i marittimi soltanto per chi ha flotte composte da italiani e comunitari, come prevede l’emendamento Cociancich alla legge Comunitaria del 2016”. Nei mesi scorsi questa guerra dei mari si è combattuta senza esclusione di colpi. “Leggo, non senza trattenere un sorriso, la cortina fumogena che il presidente della Confitarma Manuel Grimaldi sta alzando intorno al problema dell’occupazione dei marittimi italiani. Il tutto per continuare a perpetrare il delitto di sfruttare gli extracomunitari e lasciare disoccupati gli italiani”, aveva detto Vincenzo Onorato (clicca qui) per replicare alle dichiarazioni rilasciate dal presidente di Confitarma, Manuel Grimaldi, che aveva accusato lo stesso Onorato di combattere una battaglia demagogica in favore di chi lavora sulle navi “con il solo fine di perseguire vantaggi personali”.