Bastano un goccio di saliva, otto minuti di tempo, e un piccolo strumento simile ai Pos che vengono utilizzati per pagare con il bancomat o la carta di credito per scoprire se chi è al volante è sotto l’effetto di droga. Parola di testimone: un giornalista dell’agenzia Ansa che ha potuto assistere dal vivo a una serata di test. Test effettuati col Drogometro (questo il nome dell’apparecchio) dagli agenti della Polizia Stradale di Bergamo, fra i primi ad avere in dotazione dal giugno 2015 l’apparecchio sperimentato, a partire dal 2015, in 34 città italiane tra cui Bari, Brescia, Padova, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Messina, Lecce, Salerno e Verona. Una sperimentazione i cui risultati saranno resi noti a giorni, con una anticipazione trapelata decisamente allarmante: ci saranno numeri scioccanti, soprattutto tra i giovani. Del resto basta analizzare pochi dati emersi proprio a Bergamo per rendersi conto di quanto l’uso di droga sia diffuso: negli ultimi due anni quasi un automobilista su cinque tra i 170 fermati ai posti di blocco e sottoposti al test antidroga è risultato positivo, ovvero il 18,3 per cento dei. Dei 31 positivi, ben 18 erano anche con limiti di alcol nel sangue superiori al consentito. “Conducenti spesso giovani e che in alcuni casi sono risultati positivi all’uso due o tre sostanze diverse, soprattutto cannabis e cocaina”, ha sottolineato Mirella Pontiggia, comandante della Stradale di Bergamo. Ma come funzionano i controlli? Innanzitutto la procedura prevede la presenza di agenti di polizia dotati di etilometro e di medici e infermieri che su un camper adeguatamente attrezzato eseguono il primo test. In caso di positività vengono effettuati altri due tamponi che vengono sigillati dagli agenti, spediti al Centro di ricerche di laboratorio e di tossicologia forense della Polizia di Roma per essere sottoposti a un’ulteriore verifica che, in caso di risultato positivo, costituiranno un elemento di prova da utilizzare nelle aule di tribunale durante il processo. Con un finale che potrebbe risultare particolarmente pesante per l’imputato: l’articolo 187 del Codice della Strada prevede infatti che “chiunque guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con l’ammenda da euro 1.500 a euro 6.000 e l’arresto da sei mesi a un anno”, e che “all’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni”.