Motorizzazione? A Bergamo fa rima con disorganizzazione e, purtroppo, con tutto quanto ne consegue: ritardi di mesi nelle revisioni, impegni non mantenuti perché chi doveva effettuare i controlli è indisponibile, con l’aggravante che l’avviso che l’appuntamento è saltato, senza sapere neppure a quando, viene dato nell’immediata vigilia. Come ha potuto sperimentare il titolare di una nota impresa di autotrasporti che dopo aver organizzato il rientro dalla Spagna di alcuni rimorchi proprio per sottoporli alle verifiche da parte di un ingegnere della Motorizzazione civile si è sentito dire, soltanto il giorno prima e con i mezzi ormai in viaggio, che non se ne faceva nulla. A denunciare la situazione “divenuta ormai insostenibile per moltissime aziende che si ritrovano impossibilitate a far viaggiare i propri Tir, è Fabio Biava, 51 anni, titolare dello studio che porta il suo nome, a Orio al Serio, e segretario provinciale di Unasca, l’Unione nazionale studi di consulenza e autoscuole di Orio al Serio. Una denuncia maturata per settimane, fino a quando la classica goccia ha fatto traboccare il vaso. E la goccia è stato proprio l’ennesimo avviso, a poche ore di distanza, che l’appuntamento per la revisione sarebbe saltato. “Nelle ultime settimane le inefficenze si sono susseguite una dopo l’altra, moltiplicandosi”, spiega Fabio Biava, “col risultato che si arriva a fine mese senza che ci siano “fisicamente” le targhe, con i tecnici che danno forfait all’ultimo momento e quindi non si presentano alle sedute esterne per effettuare le revisioni già pagate confermate. E nessuno sembra preoccuparsi dei danni, ingentissimi, che questa disorganizzazione sta causando alle imprese di autotrasporto che si ritrovano con i mezzi fermi, senza contare i privati”. Già, perchè di disorganizzazione si tratta secondo il segretario provinciale di Unasca, secondo il quale la “riorganizzazione degli uffici da poco ideata e realizzata dalla direzione assolutamente non funziona”. Non solo non ha portato benefici, ha addirittura peggiorato le cose. “I ritardi nel prenotare collaudi sono la norma, per targare un veicolo di provenienza estera si sono perse sette o otto settimane solo perché mancava la firma di un funzionario. Per tamponare tutto sarebbe stato probabilmente utile far intervenire tecnici da fuori, come del resto hanno fatto altre Motorizzazioni, ma questa soluzione a Bergamo non è stata adottata e forse neppure presa in considerazione”. E gli ingegneri promessi dal ministero per le sedi sottorganico? “A Bergamo arrivato un ingegnere che non ha ancora abilitazione e che quindi deve affiancare altri tecnici per imparare, visto che viene da un mondo completamente diverso. Per smaltire la mole di lavoro arretrata e per far ripartire il servizio c’è bisogno di professionisti già formati e che possano eseguire i controlli e firmare le autorizzazioni. E, probabilmente, serve anche un coordinamento del personale diverso, una riorganizzazione che consenta alle imprese di lavorare e non che metta loro i bastoni tra le ruote”.