Un autista allontana gli occhi dal volante per pochi istanti, giusto il tempo di scorrere con lo sguardo poche righe scritte su un sms appena ricevuto. Solo una manciata di secondi, sufficienti però a causare un impatto devastante e a uccidere sette persone. La scena appena descritta non è reale: è tratta dal film “Sette anime” con Will Smith, ma farla diventare reale è facilissimo: in pratica può avvenire in ogni istante della giornata su milioni di auto su decine di migliaia di strade e autostrade d’Italia. Già, perché quello che l’attore americano fa sul set lo fanno moltissimi automobilisti quotidianamente, ignorando gli Sos lanciati più volte da chi, prove scientifiche alla mano, ha dimostrato come questo banale gesto possa rallentare almeno del 30 per cento i tempi di reazione, aumentando esponenzialmente la possibilità di essere coinvolti in un incidente. Una realtà della quale sembra finalmente essersi accorto anche il governo italiano che sarebbe (il condizionale è d’obbligo quando di mezzo c’è la politica del Belpaese) pronto ad attuare un giro di vite contro chi usa lo smartphone mentre guida, introducendo con un apposito decreto, da varare forse già in maggio, la sospensione della patente da uno a tre mesi prevista fin dalla prima di queste infrazioni. mentre oggi è prevista solo in caso di recidiva nell’arco di due anni limitandosi a prevedere, al primo “episodio” alla detrazione di 5 punti della patente, oltre alla multa.