La mappatura dei ponti stradali e autostradali è una questione della massima urgenza: è indispensabile per sapere quante strutture nelle condizioni di quelle che sono crollate negli ultimi mesi ci sono in Italia e fare prevenzione. Inoltre, in attesa di poter disporre, quanto prima, di questo strumento irrinunciabile, sarebbe opportuno verificare fra le strutture esistenti, quantomeno le più frequentate, per scoprire se siano in grado di sopportare il peso di mezzi molto pesanti Da 15 anni ci sono automezzi che viaggiano con carichi da 108 tonnellate al solo scopo di compiere un viaggio anziché tre. Dài e dài, anche la struttura più solida qualche segno di ‘stanchezza’ potrebbe darlo”. Ad avanzare al Governo la richiesta con “massima priorità” è stato il presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè, immediatamente dopo aver avuto notizia del nuovo crollo di un cavalcavia, a Fossano, in provincia di Cuneo, il terzo nel giro di pochi mesi dopo la tragedia di Annone Brianza e quella in autostrada ad Ancona. “Fortunatamente a Fossano non si sono registrate vittime, ma poteva andare molto peggio”, ha aggiunto Paolo Uggé. “Il ministero si era impegnato a emanare una direttiva rispetto ai trasporti eccezionali, di cui siamo ancora in attesa. E la conseguenza di questo è che in molte amministrazioni, per autotutelarsi di fronte alla magistratura, i funzionari sono diventati rigidi all’inverosimile sul piano delle autorizzazioni legate a questo tipo di trasporto. Si pensi che sono arrivati addirittura a chiedere per iscritto alle imprese di trasporti di verificare la tenuta dei ponti e persino dei tombini. Siamo al ridicolo, se si considera che questo compito semmai spetterebbe all’ente titolare dell’opera”.