Tir piomba sui passanti uccidendone cinque e ferendone otto: è ancora “Tirrorismo”

Un altro Tir che piomba sulla folla, un’altra strage. Con ogni probabilità anche la nuova tragedia avvenuta a Drottningatan, nella strada pedonale più famosa del centro di Stoccolma, sede di numerosi centri commerciali,  dove un camion ha falciato un gruppo di persone a piedi causando la morte di cinque persone e il ferimento di diversi altri passanti, almeno otto, è stata un attentato terroristico. E ancora una volta un bisonte della strada è stato usato come arma. Tirrorismo, con camion che dovrebbero servire per far viaggiare l’economia e che invece portano la morte,  protagonisti di vicende che non possono non far riflettere. Per esempio sulla necessità di maggiori controlli su mezzi che in un recente passato sono stati utilizzati anche per trasportare clandestini, o addirittura armi. E se pensare di controllare decine, centinaia di migliaia di mezzi pesanti che ogni giorno percorrono milioni e milioni di chilometri appare oggettivamente impossibile, intervenire per controllare “chi” si siede al volante di un gigante della strada che può trasformarsi in un’arma micidiale è un obbligo.  Perché un Tir, come le cronache degli ultimi mesi hanno più volte evidenziato, può uccidere. Per terrorismo o per un incidente: due situazioni estremamente diverse ma che hanno un unico possibile antidoto comune: la prevenzione.