“L’Unione europea è pronta a finanziare progetti legati alle autostrade del mare che puntino a ridurre emissioni, introdurre innovazione tecnologica, promuovere scambi intermodali e trasporti verticali”. Parola di Brian Simpson, coordinatore Ue per le Autostrade del mare che intervenendo al convegno “Motorways of the sea. The maritime dimension of the Ten-T Network – Innovazione dei porti e della catena logistica a servizio dell’interconnessione dei trasporti”, organizzato a Trieste, ha anche voluto sottolineare come l’Italia giochi “un ruolo fondamentale nella politica marittima europea. Le autostrade del mare sono parte della politica europea TEN-T delle infrastrutture europee”, ha aggiunto Brian Simpson , spiegando quali siano attualmente le priorità: l’ambiente, l’integrazione del trasporto marittimo nella catena logistica, la sicurezza marittima”. Simpson ha applaudito del lavoro fatto da Trieste in questi anni, in particolare nei rapporti con la Turchia assicurando che lavorerà per garantire “finanziamenti adeguati per aiutare il settore a rinnovarsi per rendere compatibile, più pulito ed efficace il settore”. Un’opportunità fantastica per un Paese al quale madre natura ha regalato il ruolo di piattaforma logistica naturale nel Mediterraneo. L’Italia capace di perdere per strada in passato altri finanziamenti europei e capace soprattutto di far fuggire in Nord Europa i cargo carichi di merci per colpa dell’inadeguatezza dei suoi scali e soprattutto di un’assurda burocrazia in grado di fermare per settimane i container in porto, saprà davvero coglierla?