Perché i camionisti amano le calamite? Forse qualche negoziante dovrebbe domandarselo…

Tra il dire e il fare spesso c’è di mezzo un mare. Accade anche per la sicurezza stradale e in quel mare può accadere di “pescare” storie di incredibile superficialità e menefreghismo, destinati a moltiplicare i pericoli sull’asfalto. Una è emersa nel corso del convegno “Legalità e sicurezza nell’autotra­sporto”, appuntamento promosso dalla Fai, la Federa­zione au­to­trasportatori italiani che si è tenuto al Transpotec di Verona, la fiera del trasporto andata in scena dal 22 al 25 febbraio. A svelare la vicenda è stato il comandante della Polizia stradale Alberto Zanto­mio, chiamato a fare una radiografia dei controlli nell’autotrasporto come deterrente alla legalità. Cosa ha svelato Alberto Zanto­mio, relatore indubbiamente dotato della capacità di tenere accesa l’attenzione in platea? Che mentre in più occasioni si parla di fare prevenzione, accade che in un punto vendita frequentato da moltissimi  camionisti  un esercente possa tranquillamente mettere in vendita, in bella mostra, dei sacchetti contenenti interi blocchi di calamite. Magneti che, come sapevano benissimo, oltre agli agenti di polizia, anche i numerosi autotrasportatori presenti in sala, se acquistati da un conducente di un Tir possono avere solo un preciso utilizzo: taroccare i cronotachigrafi, far risultare che il mazzo fosse fermo quando in realtà stava viaggiando. Un trucco diffusissimo fra i camionisti per aggirare l’obbligo di rispettare gli orari di riposo e poter guidare per 10, 12 ore di fila e anche più, creando serissimi pericoli di causare incidenti. Un violazione delle leggi che in passato aveva più volte denunciato un altro protagonista del convegno di Verona, il presidente di Fai Conftrasporto Paolo Uggè, che per arginare il fenomeno aveva individuato un solo rimedio: più controlli sulle strade. Guarda caso la stessa identica “cura” ribadita al Transpotec di Verona da Alberto Zantomio che ha sottolineato come “”solo la presenza di più pattuglia di agenti sulle strade possa rappresentare un deterrente valido contro il pericolo di violazioni al Codice della strada”. Perché in un Paese “dove non c’è cultura stradale come il nostro” ha concluso il comandante della Stradale, ” l’unica vera prevenzione è la paura di essere fermati per un controllo e di essere multati”. Conclusione decisamente “triste” ma purtroppo inconfutabile in un’Italia dove “la gente sembra convinta che la sicurezza dipenda sempre dagli altri, dove nessuno sembra rendersi conto che ognuno di noi dovrebbe garantire la sicurezza rispettando le regole della strada”. Un Paese dove il titolare di un chiosco mette in vendita le calamite a pacchi. Ma forse solo perché non sa che servono per provocare il malfunzionamento delle centraline elettroniche (mettendo a rischio anche il funzionamento dei freni) con possibili risultati drammatici. O magari perché non gli è neppure mai venuto in mente di domandarsi per quale strana ragione sia una categoria ben precisa, quella dei camionisti, ad acquistare tutte quelle calamite… Del resto vendere calamite, in Italia, non è proibito: è un prodotto come un altro e se fa cassa perchè farsi troppe domande? Perchè, come afferma Alberto Zantomio, “Il problema è sempre degli altri”. In questo caso di chi acquista i magneti. E’  lui a doversi preoccupare di farne un uso corretto non certo di chi lo vende…