Quell’autostrada non la vogliamo, Tirolo e Bolzano dicono no al prolungamento dell’A27

Arriva un altro no alla proposta del prolungamento dell’autostrada Alemagna da Belluno verso l’Austria. Dopo l’Alto Adige, anche il Tirolo chiude le porte al progetto con la vicegovernatrice Ingrid Felipe che sulla Tiroler Tageszeitung ha parlato di iniziativa non fattibile. “In Tirolo”, ha  spiegato, “puntiamo sulla rotaia e sul trasporto pubblico, ampliare contemporaneamente la rete stradale sarebbe un controsenso”. 

La commissione trasporti del Parlamento europeo ha recentemente approvato una mozione per estendere l’autostrada Alemagna, contro la quale la Giunta provinciale di Bolzano ha annunciato che “farà tutto il possibile per continuare a evitare la costruzione di questa nuova arteria stradale”. “Ci opporremo strenuamente”, ha detto l’assessore provinciale all’ambiente Richard Theiner, “all’ipotesi che l’Alto Adige sia in futuro attraversato trasversalmente da un’altra arteria stradale e faremo in modo che questa iniziativa non abbia seguito”. Ma gli operatori economici del Veneto chiedono che l’autostrada Alemagna varchi i confini dell’Italia. Sul tema è intervenuto anche l’europarlamentare Remo Sernagiotto: “Caro Theiner, dorma pure notti tranquille, la nostra proposta di prolungamento dell’A27 non passerà per il Trentino-Alto Adige. Dica la verità, la preoccupazione è quella di perdere i preziosissimi introiti dell’A22”, ha risposto Sernagiotto. “Non ci stiamo alle sue accuse, quello che ci interessa è migliorare la viabilità. Il nostro progetto passerà per il Cadore, per Sappada e Comelico fino a Lienz in Austria e creerà un collegamento tra Italia e Austria portando ricchezza nel territorio e offrendo un’opportunità di sviluppo alle aree che ora si trovano in una zona poco servita. Non capisco l’intromissione di rappresentanti del Trentino Alto Adige, l’unico svantaggio per loro sarà a livello economico, perché la nuova infrastruttura devierà parte del traffico e quindi andrà a toccare gli interessi di molti. Non parlatemi di rispetto dell’ambiente, quello che sta a cuore in questo caso sono i soldi”. A questo punto la proposta sarà discussa a Strasburgo nella seduta plenaria in programma dal 24 al 27 ottobre.