Favorire lo sviluppo del metano come carburante alternativo ed ecocompatibile per le auto, ma anche per gli autobus e i camion. È questo l’obiettivo di un memorandum d’intesa siglato da Fca, Iveco e Snam, alla presenza dei ministri dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e dei Trasporti, Graziano Delrio. L’accordo prevede una collaborazione “per accelerare l’ulteriore sviluppo del metano per autotrazione (CNG – Compressed Natural Gas), alternativa immediatamente disponibile e più sostenibile rispetto ai carburanti tradizionali, in grado di generare importanti benefici ambientali ed economici per i consumatori, le imprese e la pubblica amministrazione”, si legge in una nota congiunta.
L’Italia è il primo mercato europeo per i consumi di metano per autotrazione con oltre 1 miliardo di metri cubi consumati nel 2015 e circa 1 milione di veicoli attualmente in circolazione. Fca ha una gamma di dodici modelli a metano, “una delle più complete del panorama automobilistico” e Iveco ha sviluppato “una gamma completa di veicoli sia CNG sia LNG (Liquefied Natural Gas), dal veicolo commerciale leggero Daily all’autobus urbano Urbanway, al nuovo Stralis LNG per trasporto merci a lungo raggio, lanciato sul mercato lo scorso giugno. Una conferma delle potenzialità del metano nei veicoli commerciali, nel trasporto pubblico e nel pubblico servizio, settori nei quali il brand è protagonista a livello internazionale”, spiega sempre la nota. Insieme Fca e Iveco intendono sviluppare le rispettive gamme a metano “portando ulteriore innovazione nell’ambito di un’eccellenza tecnologica italiana presa a riferimento da numerosi Paesi stranieri e riconosciuta tale a livello mondiale, con un ruolo attivo nella promozione dell’offerta e di operazioni di marketing mirato”. Snam, invece, metterà a disposizione l’esperienza nel settore “investendo circa 200 milioni di euro nei prossimi 5 anni per favorire lo sviluppo degli impianti per il rifornimento di CNG. Ciò consentirà di aumentare il numero delle attuali 1.100 stazioni di servizio a metano, di migliorare la qualità del servizio di erogazione agli utenti e di garantire una diffusione più equilibrata delle stazioni nelle diverse regioni del Paese, secondo modalità e priorità di sviluppo sinergiche con l’evoluzione del parco circolante dei veicoli leggeri e pesanti”.
“Il raddoppio delle stazioni di servizio a CNG, fino a oltre 2 mila nei prossimi 10 anni in coerenza con la Direttiva DAFI in corso di recepimento, sarà il principale fattore abilitante per il raggiungimento dell’obiettivo di crescita del parco circolante CNG fino a oltre 3 milioni di veicoli”, spiega la nota. “Ciò comporterà un impatto diretto di circa 1,5 miliardi di euro per la tecnologia a gas naturale prodotta in Italia e oltre 1 miliardo di euro di investimento per le infrastrutture di distribuzione del metano per autotrazione a livello nazionale, con evidenti benefici anche in termini occupazionali. Per i consumatori sono attesi risparmi fino a 800 milioni di euro in 5 anni, calcolati sulla base dei prezzi del petrolio degli ultimi mesi, storicamente tra i più bassi”. Dal punto di vista ambientale, il metano consente “una rilevante riduzione delle emissioni inquinanti del parco veicoli che si prevede possano essere sostituiti”, stimata in un 40 per cento di Co2 e oltre il 90 per cento di ossidi azoto rispetto alle alimentazioni tradizionali.