Equiparare l’Iva dei traghetti urbani al trasporto su strada: Fedarlinea chiede un incontro a Delrio

Introdurre l’aliquota al 10 per cento per il trasporto pubblico urbano su acqua (a esclusione dei pendolari e delle fasce deboli), così come avviene per i tragitti marittimi internazionali e per i mezzi di trasporti su strada. Applicare alle vetture la stessa imposta dei passeggeri nei traghetti a corto raggio. Sono le richieste di Fedarlinea al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, al quale, in una lettera inviata sabato, il presidente della Federazione Raffaele Aiello chiede un incontro a breve termine sottolineando l’urgenza dei temi. 

“L’aliquota al 10 per cento”, spiega Aiello, “consentirebbe agli armatori di detrarre una parte dell’Iva in acquisto, così come avviene per i servizi via terra. L’attuale regime infatti scarica sulle compagnie di navigazione un costo pesantissimo e sconta la palese incongruenza di trattamento tra due servizi identici, seppur svolti diversamente. Per quanto riguarda la seconda istanza”, prosegue il presidente di Fedarlinea, “l’obiettivo è quello di stabilire che le prestazioni di trasporto dei veicoli al seguito dei passeggeri, in quanto accessorie, vanno assoggettate allo stesso trattamento d’imposta di questi ultimi. Il che colmerebbe un vuoto normativo che causa attualmente penalizzanti incertezze e contenziosi nel settore”. Fedarlinea auspica infine l’avvio di una politica di incentivi per l’ammodernamento delle motorizzazioni navali, in vista degli impegni comunitari in tema di sostenibilità ambientale.