Il porto di Trieste non si ferma. Vuole crescere ancora e per farlo “deve aggiungere altri step”. Il primo, secondo il presidente dell’Autorità portuale, Zeno D’Agostino, “è quello di integrare la filiera marittima con la filiera intermodale e su questo siamo il primo porto in Italia e consolidiamo la posizione con una crescita del 5 per cento”. Per quest’anno, ha spiegato D’Agostino, “puntiamo a 60 milioni di tonnellate. Dall’altra parte siamo il primo porto in Italia dal punto di vista ferroviario, perché quest’anno avendo già fatto più di 3.500 treni nei primi sei mesi, sicuramente raggiungeremo l’obiettivo di 7mila treni”.
Secondo D’Agostino, “l’efficienza di un porto non si misura solo attraverso le cifre tradizionali. Sarebbe ora che si iniziasse, non solamente a Trieste, a valutare le performance di un porto con criteri e con ordine quantitativi diversi da quelli che sono utilizzati oggi”. “In molti casi vediamo porti che crescono ma con una occupazione che cala, in altri casi porti che crescono ma il valore aggiunto cala”, ha detto il presidente dell’Autorità portuale di Trieste. “Io azzardo: potrebbe anche calare il traffico del porto, ma se questo genera attività ad alto valore aggiunto che crea a sua volta occupazione, probabilmente sarei felice. Come sarei felice vedere il traffico che cala ma aumenta l’occupazione e il valore e questo è possibile se alle normali attività portuali si integrano altre attività”.