L’auto di Uber? Potrebbe arrivare senza conducente: a fine mese i primi test con Volvo

Ora ci prova anche Uber. Il servizio di auto a noleggio con conducente con prenotazione tramite app imbocca la strada delle vetture a guida autonoma, sulla scia di quanto stanno provando a fare già in molti, come Google, Apple, Fca e Ford. La prima flotta di auto Uber senza pilota arriverà sulle strade di Pittsburgh, negli Usa, a fine mese. I clienti richiederanno la vettura come sempre attraverso la app e in base a una selezione casuale potrà arrivare un’auto senza pilota: al posto di guida, almeno per ora, ci sarà comunque un autista pronto a prendere il controllo dell’auto in caso di imprevisti.

Il posto del passeggero sarà occupato da un co-pilota, che prenderà nota di quello che accade, che verrà comunque registrato da telecamere dentro e fuori il veicolo. Le auto saranno fornite da Volvo (delle VXc90 specificamente modificate dotate di sensori con telecamere, laser, radar e Gps), che con l’azienda di San Francisco ha siglato un accordo a inizio anno che prevede un investimento di 300 milioni di dollari per sviluppare una vettura interamente autonoma e metterla su strada entro il 2021. Volvo ha finora consegnato una manciata di veicoli su un totale di 100 previsti entro la fine dell’anno. L’accordo con Volvo non è esclusivo: Uber punta infatti a stringere accordi anche con altri produttori. Proprio il mese scorso ha siglato un’intesa per acquistare Otto, la startup creata da ex manager di Google, Apple e Tesla per creare camion senza pilota: i termini dell’operazione non sono ancora noti, ma potrebbe valere circa 680 milioni di dollari. Diversamente da Google e Tesla, comunque, Uber non ha alcuna intenzione di produrre su larga scala proprie auto, assicura il co-fondatore e ceo Travis Kalanick, che punta invece a far tesoro dei dati raccolti dalla app (le cui auto coprono milioni di chilometri al giorno): “Nessuno”, spiega Kalanick a Bloomberg Businessweek, “ha creato software che possano guidare in modo affidabile un’auto in modo sicuro senza guidatore, noi ci stiamo focalizzando su questo”. Non è un caso che Kalanick abbia scelto Pittsburgh per far partire questa nuova avventura di Uber. La città è infatti la sede del dipartimento di robotica della Carnegie Mellon University che ha formato molti dei nomi più noti in questo settore all’avanguardia. E qui Kalanick, che aveva in testa l’idea dell’auto a guida autonoma, si recò a fine 2014 con una missione precisa: assumere decine di esperti in veicoli senza pilota. Da allora sono stati messi al lavoro centinaia di ingegneri, esperti di robotica e anche alcuni meccanici e a loro è stata data una missione precisa: sostituire oltre 1 milione di guidatori con autisti-robot il prima possibile.