A pagamento tutte le autostrade della Sicilia? “Prima di chiedere soldi sistemate frane e buche”

GIOVANNI RINZIVILLOParlare oggi dell’introduzione di pedaggi in tutte le autostrade della Sicilia, anche quelle che oggi non lo contemplano, cioè la Palermo-Catania e la Palermo-Mazara del Vallo, in un quadro infrastrutturale siciliano deprimente rasenta il ridicolo. Il crollo del Viadotto Himera, gli ampi tratti dissestati e da rifare, le numerose buche fanno della Catania – Palermo l’autostrada più sgangherata d’Italia. E parliamo di nuovi pagamenti da sostenere? Le aziende di autotrasporto hanno già pagato parecchio per il crollo del viadotto Himera e hanno pure subito la beffa, da parte del primo ministro Matteo Renzi, dell’inaugurazione del tratto esistente e non interessato dalla frana. Siamo esausti. L’assessore Pistorio che è uomo capace e intelligente intercetti le risorse altrove, magari in quei fondi Ue poco utilizzati dalla nostra regione”. Con queste parole Giovanni Rinzivillo, segretario regionale di Fai Conftrasporto Sicilia ha commentato la notizia, “appresa da fonti di stampa”, dell’approvazione da parte della giunta di governo siciliana di un un piano che prevede la chiusura del Cas, il Consorzio autostrade siciliane, e la nascita di una nuova società mista Cas-Anas, prevedendo la possibilità appunto di introdurre nuovi pedaggi.  L’istituzione del pedaggio avverrebbe dopo la realizzazione da parte dell’Anas del piano straordinario di ammodernamento della Palermo-Catania, recentemente finanziato con 800 milioni di euro “e l’idea potrebbe pure funzionare”, ha aggiunto Giovanni Rinzivillo, “ma prima di parlare di nuovi soldi da versare parliamo di lavori effettuati e di servizi migliorati. Per esempio sulla A18, a pagamento da sempre, spesso interessata da interruzioni, manto stradale pessimo e lavori di manutenzione. A18 che vede un tratto tutt’oggi invaso dalla frana che si è staccata lo scorso ottobre mentre tutto continua a giacere nell’immobilismo più assoluto”.

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