L’Italia scende dalla moto anche se è piena estate. A luglio le vendite sono calate del 7,7 per cento

Le due ruote si acquistano spesso in vista dell’estate, pregustando gite fuoriporta o, per le cilindrate più potenti, fantastiche galoppate in sella, magari in dolce compagnia, magari sulle tortuose stradine della riviera o della montagna più fatata, mentre con l’avanzare della bella stagione il “gas” delle vendite tende a spegnersi. Ma ci sono anche i “ritardatari” che spostano l’acquisto più in là, a stagione ormai avanzata, magari confidando in un sostanzioso sconto. Ritardatari che forse quest’estate hanno deciso di attendere che gli sconti “taglino” ancora un bel po’ il costo d’acquisto se è vero che, nel mese di luglio, rispetto agli stessi 30 giorni del 2015, le immatricolazioni di veicoli a due ruote sono state il 7,7 in meno. Solo 22.368. Un calo che ha visto viaggiare in controtendenza solo le moto con 7.541 unità (+1,2%), mentre gli scooter e i 50 cc si fermano a -11,7% e a -14,8%. Nei primi sette mesi dell’anno, grazie agli incrementi delle vendite registrati nei mesi scorsi, il mercato resta positivo con 138.883 immatricolazioni (+11,4%). “La crescita mostra segni di fragilità, torna il segno meno per la produzione industriale e le previsioni di sviluppo si attenuano a causa della Brexit”, è stato il commento di Corrado Capelli, presidente di Confindustria Ancma, l’ Associazione nazionale ciclo motociclo accessori. “L’andamento dell’occupazione e dei consumi resta positivo, ma il calo della fiducia si tradurrà in maggiore prudenza nella spesa. Occorre fare tutto il possibile per continuare il percorso virtuoso, riducendo il carico fiscale e, in particolare, migliorando le infrastrutture dedicate alla sicurezza”.